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IL FERMO
Proprio in ragione del controllo del territorio, disposto in una delle zone del quartiere a più alta presenza di giovani, i militari hanno assistito ad uno dei tanti scambi di droga. In quest'ultima occasione hanno fermato l'acquirente, anche lui giovanissimo, che è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di stupefacenti. In mano aveva 30 grammi di hashish che gli erano stati appena consegnati da un coetaneo, membro della "banda".
I quattro minorenni sono italiani, nati e cresciuti a Roma, da genitori incensurati che nulla sapevano dello spaccio. In casa di uno dei quattro i militari hanno trovato anche il materiale per il confezionamento a partire da un bilancino di precisione e due coltelli usati per tagliare la droga. Tutti e quattro sono stati arrestati con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio ma, essendo minori, sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli a disposizione della Procura presso il Tribunale dei minori.
Le indagini però vanno avanti per cercare di capire da chi e da quando i quattro si rifornivano. Di certo non sono i primi ragazzini che finiscono a spacciare usando proprio i social come canali prediletti.
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IL MECCANISMO
La droga su Telegram, Istagram, Snapchat, Wickr e Kik si vende e pattuisce ormai da tempo. E funziona perché «questi applicati - come si legge nell'ultima relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga - permettono comunicazioni anonime e criptate e lo scambio di messaggi ad eliminazione automatica, trascorso un breve lasso di tempo». L'escalation è dovuta «alla sua semplicità - si legge ancora nel rapporto - alla rapidità di accesso ed alla minimizzazione dei rischi di essere scoperti». Chi rifornisce e opera nella "darknet" agisce in «parallelo su Telegram, Whatsapp o Instagram per definire i dettagli delle transizioni. I pacchi da recapitare sono confezionati con cura, per superare l'ispezione degli scanner aeroportuali ed eludere i controlli di polizia». E qui, si apre tutta un'altra partita: quella della droga che arriva sempre più attraverso le spedizioni postali.Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero