Roma, spacciavano su Telegram e poi la consegna nel parcheggio della stazione metro A Cipro: presi quattro baby pusher

I minorenni hanno dai 14 ai 16 anni: concordavano gli appuntamenti on line

Roma, spacciavano su Telegram e poi la consegna nel parcheggio della stazione metro A Cipro: presi quattro baby pusher
di Camilla Mozzetti
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Sabato 20 Maggio 2023, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 08:35

Gli appuntamenti li concordavano su Telegram, in chat "a tempo": «Ci vediamo alle 16, poi parliamo del prezzo». Una volta fissato l'appuntamento si davano da fare su Instagram per verificare che l'acquirente fosse una persona reale e possibilmente un ragazzino come loro per evitare problemi. Poi si recavano all'appuntamento, sempre in gruppo, e lì avveniva lo scambio con il pagamento di una o più partite di "fumo" a seconda di quello che era stato l'ordine. In quattro tutti minorenni dai 14 ai 16 anni, figli di persone perbene, avevano messo su un bel giro, nel parcheggio della stazione della metro Cipro che da tempo è diventato un vero e proprio luogo di ritrovo per molti adolescenti del quartiere. La droga - hashish soprattutto - l'avevano suddivisa: un po' a casa di uno, un po' a casa dell'altro e poi, a seconda di quelle che dovevano essere le consegne pattuite via social, la mettevano insieme. In tutto i carabinieri della stazione Madonna del Riposo hanno recuperato più di un chilo di hashish ma partiamo dall'inizio.

IL FERMO

Proprio in ragione del controllo del territorio, disposto in una delle zone del quartiere a più alta presenza di giovani, i militari hanno assistito ad uno dei tanti scambi di droga.

In quest'ultima occasione hanno fermato l'acquirente, anche lui giovanissimo, che è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di stupefacenti. In mano aveva 30 grammi di hashish che gli erano stati appena consegnati da un coetaneo, membro della "banda". Il gruppo è stato "ricostituito" in pochi minuti perché i ragazzi, assistendo all'intervento dei carabinieri pur essendosi divisi in quattro strade diverse, sono stati inseguiti e fermati. Un paio di loro avevano soldi contanti in tasca, presumibilmente provento delle ultime cessioni altri alcune dosi che dovevano ancora essere vendute ma per le quali si erano già concordati gli appuntamenti. I militari hanno accertato il sistema che era appunto quello di usare le chat "a tempo" di Telegram per concordare gli appuntamenti e poi Instagram, usando il profilo di uno dei quattro, per controllare l'esistenza degli acquirenti e, in alcuni casi, confermare gli accordi. Via social non si parlava mai di denaro: è stato accertato che il prezzo veniva comunicato al momento della consegna. Chi voleva l'hashish o pagava o restava a mani vuote.

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I quattro minorenni sono italiani, nati e cresciuti a Roma, da genitori incensurati che nulla sapevano dello spaccio. In casa di uno dei quattro i militari hanno trovato anche il materiale per il confezionamento a partire da un bilancino di precisione e due coltelli usati per tagliare la droga. Tutti e quattro sono stati arrestati con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio ma, essendo minori, sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli a disposizione della Procura presso il Tribunale dei minori.
Le indagini però vanno avanti per cercare di capire da chi e da quando i quattro si rifornivano. Di certo non sono i primi ragazzini che finiscono a spacciare usando proprio i social come canali prediletti.

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IL MECCANISMO

La droga su Telegram, Istagram, Snapchat, Wickr e Kik si vende e pattuisce ormai da tempo. E funziona perché «questi applicati - come si legge nell'ultima relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga - permettono comunicazioni anonime e criptate e lo scambio di messaggi ad eliminazione automatica, trascorso un breve lasso di tempo». L'escalation è dovuta «alla sua semplicità - si legge ancora nel rapporto - alla rapidità di accesso ed alla minimizzazione dei rischi di essere scoperti». Chi rifornisce e opera nella "darknet" agisce in «parallelo su Telegram, Whatsapp o Instagram per definire i dettagli delle transizioni. I pacchi da recapitare sono confezionati con cura, per superare l'ispezione degli scanner aeroportuali ed eludere i controlli di polizia». E qui, si apre tutta un'altra partita: quella della droga che arriva sempre più attraverso le spedizioni postali.
 

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