Costretta a prostituirsi sfugge agli aguzzini e li denuncia ai carabinieri: due arresti

Costretta a prostituirsi sfugge agli aguzzini e li denuncia ai carabinieri: due arresti
Costringevano una connazionale di 21 anni a prostituirsi: due romeni, 21 e 24 anni, sono stati arrestati dai carabinieri a Montorio Romano. Ieri sera una giovane ha bussato alla...

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Costringevano una connazionale di 21 anni a prostituirsi: due romeni, 21 e 24 anni, sono stati arrestati dai carabinieri a Montorio Romano. Ieri sera una giovane ha bussato alla porta di un'abitazione di Montorio Romano per chiedere aiuto. Alla signora che le ha aperto la porta, la ragazza ha raccontato, in forte stato di agitazione, di essere riuscita ad eludere la sorveglianza di due suoi connazionali che la tenevano segregata per costringerla a prostituirsi nella zona della Salaria, a Roma, e che si accaparravano il denaro ricavato dalle sue prestazioni.




La donna ha accolto in casa la ragazza in attesa dell'arrivo dei carabinieri della stazione di Nerola. I militari, dopo aver prestato assistenza alla ragazza, hanno raccolto la denuncia e hanno rintracciato i due romeni mentre, a bordo di un Suv, stavano setacciando le strade di Montorio alla spasmodica ricerca della «loro ragazza». I carabinieri sono riusciti a ricostruire la storia della 21enne: arrivata in Italia, nella città di Perugia, circa 4 mesi fa, con la speranza di trovare un lavoro come cameriera o barista, ha, invece, incontrato i suoi due connazionali che, grazie alla comune provenienza, sono riusciti a carpire la sua fiducia. Con la «solita» promessa di affidarle un lavoro di «cameriera», l'hanno portata in una casa a Montorio Romano, in via delle Sorgenti, messa a loro disposizione da un'altra connazionale, la cui posizione è tuttora al vaglio. Ogni sera, entrambi accompagnavano la ragazza a Roma, dove la costringevano a prostituirsi facendosi, poi, consegnare i soldi guadagnati - circa 300 euro al giorno - lasciandole solo pochi spiccioli. I due sfruttatori sono stati portati nel carcere di Rebibbia, dove rimarranno a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
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Il Messaggero