Marito e moglie avevano rubato in chiesa a Ladispoli e minacciato con un coltello il prete che li aveva sorpresi e fotografati con il telefonino. Per i due, di Cerveteri, lui di...
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Quella descrizione aveva portato gli investigatori a casa della coppia che ora si dovrà difendere dall’accusa di rapina aggravata in concorso. A distanza di tempo (il raid risale a maggio), don Isidor tende la mano ai due malviventi, anche all’uomo che aveva estratto dalla sua tasca un coltello a serramanico. «Erano da poco passate le 14 – ricorda il sacerdote - e avevo notato queste due persone sospette che stavano prendendo le monete. Ho rischiato perchè prima di fuggire l’uomo ha tirato fuori un coltello. Spero comunque che queste persone si siano pentite di quello che hanno fatto e aiutino le persone in difficoltà. Confido in questo, perché esiste il perdono». Interviene anche il parroco del Sacro Cuore. «Le offerte delle chiese – sostiene don Gianni Righetti - vanno a sostenere l’aiuto solidale che i cristiani offrono a chi ha bisogno e se qualcuno se ne approfitta, allora serve una giustizia. È quello che è accaduto quando don Isidoro ha scoperto chi sottraeva le monetine dei lumini. Ma poi c’è pure la preghiera e il perdono. Perchè la prima giustizia, come suggerisce papa Francesco, è la misericordia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero