Lo stabilimento Eco X di Pomezia, vicino a Roma, bruciato il 5 maggio scorso, non aveva impianto antincendio né sistema idrico per spegnere incendi, né muri di...
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L'INCHIESTA
Sul rogo la procura di Velletri indaga tra l'altro per incendio colposo, «ma non è ancora esclusa la matrice dolosa e l'inchiesta procede in modo serrato», ha aggiunto il procuratore Prete. «L'origine dell'incendio è stata accertata come esterna al capannone - ha detto Prete - in una zona non coperta da telecamere e non interessata dal passaggio di fili elettrici.
ANALISI
Questa mattina il direttore generale di Arpa Lazio, Marco Lupo, ascoltato dalla commissione parlamentare ecomafie, ha riferito in merito ai rilievi sulla qualità dell'aria nel comune pontino. Per quanto riguarda le «Pm10 nelle immediate vicinanze dell'aea dell'incendio abbiamo rilevato un valore superiore al limite di 50 micro grammi per metro cubo nella giornata del 5 maggio (il giorno dopo il rogo), valore che si è ridotto nel giorno successivo e ha toccato il picco di 373 microgrammi per metrocubo alla domenica successiva. I valori dei primi giorni, venerdì e sabato, sono superiori al limite giornaliero ma uguali a valori che registriamo in una giornata critica invernale a Roma o nella Valle del Sacco a Frosinone». Per quanto riguarda il campione raccolto «a Pomezia tra il 10 e il 18 maggio - ha aggiunto - non abbiamo mai rilevato superamenti del limite giornaliero, tranne il 12 maggio, ma si tratta di un incremento legato alle polveri sahariane e che è stato registrato in tutta la Regione» mentre in riferimento alle «centraline di Aprilia, Latina, Cinecittà e Ciampino i valori non hanno registrato anomalie. Questo ci fa dire che il fenomeno è stato circoscritto a 100-200 metri dall'incendio», ha concluso Lupo. E l'amianto? «Per quanto riguarda l'amianto abbiamo collaborato a stretto contatto con le Asl e in particolare con la Roma 6. L'amianto è competenza del centro regionale Amianto della Asl di Viterbo che ha rilevato presenza amianto nell'impianto ma non la dispersione di filamentI nell'aria». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero