Il capo della polizia Franco Gabrielli lascia intravedere una riorganizzazione della presenza degli agenti e dei commissariati nella Capitale. «Stanno per arrivare a Roma...
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Roma, il piano del Viminale per fermare spaccio e rapine: «In periferia 2 nuovi commissariati»
Il capo della polizia ha annunciato una riorganizzazione dei commissariati. «La rivisitazione dei presidi, a cui sta lavorando il Prefetto, sarà un altro passo importante di valorizzazione delle periferie e di aderenza alla geografia amministrativa della città. L'idea è quella di far collimare le strutture di polizia con i municipi perché parliamo sempre di più di sicurezza integrata e partecipata. È un progetto che presuppone l'individuazione di strutture e bisogna far collimare le aspettative con le risorse. Quello di oggi è solo il primo passo».
Proprio la periferia est, dove da sempre viene commesso il maggior numero di reati, potrebbe risentire maggiormente della futura dislocazione dei commissariati. «Una eccessiva concentrazione dei posti di polizia nella parte centrale della città non è più rispondente alle necessità di Roma», ha sottolineato
Gabrielli. «Ci si dimentica troppo spesso che Roma è una città unica. Il territorio del commissariato Esposizione è più grande del comune di Milano. A Roma, il rapporto agenti-cittadini, passa da 1 agente ogni 190 persone in I municipio, a 1 agente ogni 2500 persone nel VI municipio». A est, lontane dal Centro, ci sono Tor Bella Monaca, Torre Angela, Torre Gaia, Torpignattara, la Romanina, Centocelle, tutte zone finite negli ultimi mesi, per una ragione o per l'altra, nelle pagine di cronaca nera cittadine.
Non a caso la seconda sezione delle Volanti, quella di via Alvari, è a Tor Sapienza. Sarà la zona di partenza per le chiamate in arrivo dai quartieri est e sud della città. «C'è l'idea di creare fra qualche mese anche un terzo polo - ha aggiunto Gabrielli - per consentire un'immediata presenza delle nostre pattuglie sul territorio». «Far uscire tutte le volanti da un unico punto di Roma comportava oltre un'ora di viaggio per arrivare sugli obiettivi».
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Il Messaggero