Vecchie, ingombranti, arrugginite, pericolose: le plance elettorali sono tornate a invadere e distruggere i già dissestati marciapiedi della città dall'Eur a...
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LE POLEMICHE
Le plance elettorali, che nei periodi di campagna elettorale crescono in ogni quartiere portandosi dietro una scia infinita di critiche, danni e polemiche, spesso occupano gran parte di marciapiedi già stretti, costringendo le persone a fare slalom tra buche, radici di alberi e pali arrugginiti. Su via dei Giordani, dietro Villa Ada, è impossibile passare con una carrozzella, per non parlare di un passeggino o del carrello della spesa. «Ogni elezione è la stessa storia - sostiene Giuseppe Gerace, presidente del II municipio - il Comune, in particolare il Dipartimento al Commercio, decide dove mettere le plance e manda gli operai a montarle, senza alcun tipo di consultazione o condivisione con la nostra amministrazione. Li metteranno anche in via Dire Daua, dove lo spazio è strettissimo».
IL DEGRADO
Per Lorenzo Grassi, vicepresidente del consiglio municipale, alle migliaia di buche e crateri che tappezzano le strade della città, si aggiunge da anni questa nuova forma di degrado. Si distrugge un bene pubblico, il marciapiede, per consentire ai candidati di esporre i manifesti elettorali per pochi giorni. Poi, a elezioni finite, sull'asfalto rimangono i segni dell'incuria: un percorso di buchi e decine di cartelloni accartocciati.
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Il Messaggero