Roma, pitbull aggredisce cane e padrone: tragedia sfiorata a Boccea. L'uomo: «Sono ancora sotto choc»

«La sera ho rivisto lo stesso cane davanti ad un bar. Ma nessuno ha fatto nulla»

Una storia drammatica quella di Claudio e di Amayumi: rabbia, paura ma soprattutto tanta ingiustizia. Sabato pomeriggio in zona Boccea, tra via Santa Bernadette e via Nostra...

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Una storia drammatica quella di Claudio e di Amayumi: rabbia, paura ma soprattutto tanta ingiustizia. Sabato pomeriggio in zona Boccea, tra via Santa Bernadette e via Nostra Signora di Lourdes, uno shiba inu e il suo padrone sono stati aggrediti da un pitbull.

Roma, scaglia il pitbull contro due ragazze: «Lesbiche di mer.., vi faccio menare». Condannato (ma non per omofobia)

Sfiorata la tragedia: il racconto di Claudio

«Ero a passeggio con il cane quando sento delle urla. Improvvisamente ci si lancia addosso questa bestia marrone, senza guinzaglio e museruola» racconta Claudio, vittima dell’accaduto. «Sono ancora sotto shock. Il padrone di quel “killer” ha iniziato ad urlare e a picchiare il suo cane cercando di dividere i due animali. Era uno straniero, probabilmente di origine araba o tunisina e subito dopo la colluttazione è scappato via». Una tragedia sfiorata e senza lieto fine purtroppo. «La sera» continua «ho rivisto lo stesso cane davanti ad un bar, così ho fermato una volante della polizia esponendo la vicenda e mostrando il video (girato poche ore prima da un testimone n.d.r.)». Dopo un primo controllo dei documenti dei malviventi, nulla da fare. Da quanto emerso dalle spiegazioni date dalla pattuglia, nonostante il filmato mostri i protagonisti del terribile evento, non c’era l’assoluta certezza che si trattasse dello stesso padrone e dello stesso animale. Così l’unica, e vana (?), soluzione rimane una denuncia.

La denuncia e il terrore del quartiere

«Io non mi arrendo. Anche questa mattina sono andato in caserma per consegnare tutti i documenti necessari. Tra questi il referto del veterinario di Amayumi e il mio visto che cadendo mi sono procurato una prognosi di 15 giorni». Inaccettabile pensare come cani così pericolosi si possano lasciare sciolti e in mano a persone sospette. Ancora più grave è che, nonostante le tante segnalazioni, non venga fatta luce sulla questione. L’attenzione dei residenti e dei commercianti è massima visto l’episodio. L’unica nota positiva in questo raccapricciante racconto è che Amayumi è stata una miracolata. Adesso è sotto antibiotico per le parecchie escoriazioni che ha riportato sulla coda e lungo tutta la schiena. La fortuna oggi è stata dalla loro parte, ma domani? Non si sa. Per questo simili problemi devono essere prevenuti, denunciati ma soprattutto puniti dalle autorità competenti.

 

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Il Messaggero