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Per risparmiare tenevano spente le luci e accendevano le candele. Ma ieri sera quella fiammella accesa ha scatenato un incendio, in una casa dove c'era praticamente di tutto. Una tragedia in un appartamento di accumulatori seriali. E lei, Annamaria Palma, 76 anni, è morta a letto, nella sua casa di via del Pigneto. Allettata, ha esalato il suo ultimo respiro lì dove ormai non si poteva più muovere, così piena di abiti, libri, oggetti di ogni genere. Cataste indistinte che rendevano difficile muoversi tra le stanze. E così è stato impossibile, per lei, fuggire via o farsi aiutare per scappare dal rogo.
Incendio al Pigneto, il soccorso
Le fiamme sono divampate intorno alle 21.30 nell'appartamento che si trova al secondo piano. In casa anche il marito 77enne e il figlio 51enne, oltre a diversi animali: due cani e un coniglio. I vigili del fuoco sono riusciti a spegnere l'incendio in poco tempo, ma per la donna non c'è stato nulla da fare.
Gli altri due componenti della famiglia, invece, sono stati portati dal 118 al pronto soccorso dell'Umberto I. Il marito ha appreso della morte della moglie mentre era in ambulanza, poco prima che partisse per l'ospedale. A dargli la notizia è stata la figlia, in lacrime. «Papà, mamma non c'è più. Hai capito? Mamma non c'è più», urlava al babbo, in stato di choc, mentre piangeva.
Una quarantina di persone è stata sgomberata dalla palazzina per consentire le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco.
Il racconto
«A un certo punto la nostra casa si è riempita di fumo, così siamo fuggiti via di corsa», hanno raccontato alcuni dirimpettai, rimasti sulla strada in attesa dell'ok a rientrare da parte dei vigili del fuoco. «Accumulavano di tutto - continuano altri vicini, scesi in strada così come si trovavano vestiti in casa - Accendevano le candele per risparmiare i soldi della bolletta».
Secondo una prima ricostruzione l'incendio sarebbe divampato proprio all'interno della camera da letto e se il marito e il figlio si sono salvati, la donna è praticamente rimasta intrappolata. Dalle finestre è uscito per ore un forte fumo nero. Per alcuni soccorritori, arrivati fin dentro l'appartamento per salvare la vita agli animali, è stato necessario anche l'uso di ossigeno per riprendersi dall'intossicazione.
Ora saranno le forze dell'ordine, che hanno aperto un'indagine, a ricomporre il puzzle di questa storia che intreccia la cronaca di una orribile domenica sera con il dramma umano, sociale, psicologico, di una famiglia.
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Il Messaggero