Pestarono uno studente di sinistra, ripresi dalle telecamere indagati due estremisti

Pestarono uno studente di sinistra, ripresi dalle telecamere indagati due estremisti
Gli avevano ordinato di togliersi la maglietta. Una, due, tre volte. Ma uno studente del liceo Cavour, diciotto anni e orgoglioso di indossare una t-shirt con su scritto...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli avevano ordinato di togliersi la maglietta. Una, due, tre volte. Ma uno studente del liceo Cavour, diciotto anni e orgoglioso di indossare una t-shirt con su scritto «Cinema America Occupato» non aveva obbedito, così in sei lo avevano colpito a calci e con una sbarra di ferro.


I PROVVEDIMENTI
A due mesi dall'aggressione sanguinaria di viale Manzoni, a piazzale Clodio la magistratura ha stabilito che il pestaggio fu a sfondo politico di un gruppetto di destra, tra i quali si sarebbe distinto Daniele Castellani, neo-eletto consigliere del movimento giovanile di CasaPound Italia. Per Castellani e un altro giovane militante di destra da ieri è scattata la misura cautelare dell'obbligo di firma e il divieto di avvicinamento alla vittima. Lo ha deciso il gip Anna Maria Fattori, su richiesta del pm Eugenio Albamonte che ha coordinato le indagini della Digos.

LE ACCUSE
I due giovani, indagati per il reato di rapina e lesioni personali aggravate, a breve potrebbero essere anche interrogati. A far scattare la violenza la notte del 18 giugno era bastata, secondo la ricostruzione degli investigatori della Digos, proprio la scritta sulla maglietta, una t-shirt del cinema America, considerato da mesi ritrovo di militanti della sinistra romana, e per ciò non benvisti dagli attivisti di destra.

IL RACCONTO
«Mi hanno fermato in cinque, sei e mi hanno detto di togliermi la t-shirt che indossavo - aveva raccontato il diciottenne - Io ovviamente mi sono rifiutato, è stato allora che mi hanno aggredito, colpendomi più volte con un tubo di metallo». Non paghi del pestaggio i sei gli altri protagonisti dell'aggressione sono in via di identificazione - lo hanno infine costretto a togliersi la t-shirt. E mentre lo aggredivano, urlavano anche «comunista» e «zecca rossa». Poi la fuga su un'auto. Le indagini sono partite dagli identikit, ma la svolta è arrivata solo grazie ai filmati estrapolati da sistemi di video sorveglianza puntati sulla via. Proprio le telecamere hanno consentito di individuare parte della targa dell'auto con la quale i due giovani si sono allontanati. I due indagati erano comunque entrambi conosciuti dalla Digos per la loro vicinanza con gli ambienti della destra extraparlamentare.

LA SVOLTA

Ora non potranno più avvicinarsi agli ambienti frequentati dalla vittima. Nel caso di violazione del provvedimento per loro potrebbe scattare il provvedimento restrittivo, ovvero l'arresto. All'indomani del pestaggio il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, era intervenuto con un tweet sulla vicenda: «Vicini a ragazzo aggredito e al Piccolo America. Siamo per una città viva e aperta. Fare piena luce, la violenza non ci fermerà». Di recente, invece, per salvare il Cinema America, che sta tuttora a cuore alla vittima, si sono mobilitati il big del cinema con una lettera appello al sindaco Virginia Raggi, come Benigni, Sorrentino, Ozpetek e Salvatores.

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero