Roma, fuga di gas e scoppio a Monteverde: è il locale di Lavitola

Roma, fuga di gas e scoppio a Monteverde: è il locale di Lavitola
Un'improvvisa fuga di gas, poi un'esplosione che ha fatto tremare l'edificio, dopo qualche minuto, un secondo boato più piccolo, avvertito solo dal cortile...

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Un'improvvisa fuga di gas, poi un'esplosione che ha fatto tremare l'edificio, dopo qualche minuto, un secondo boato più piccolo, avvertito solo dal cortile interno. Tanta paura ieri a mezzogiorno in via dei Quattro Venti, Monteverde, ma per fortuna pochi danni e soprattutto nessun ferito. La doppia esplosione si è verificata in un palazzo al civico 57, formato da tre scale, abitato da 80 famiglie e con al piano stradale diverse attività commerciali. Tra queste il Bistrò pescheria ristorante di recente aperto in cooperativa da Valter Lavitola, l'ex direttore de l'Avanti ed ex faccendiere campano che giusto un paio di settimane fa aveva detto che con il locale di Monteverde, archiviato il carcere, cominciava finalmente «una nuova vita».


L'inizio, però, non è dei migliori. Le tre bombole Gpl sistemate in un piccolo vano con finestra nel retro del suo ristorante, infatti, sono finite nel mirino dei vigili del fuoco e dei tecnici di rete a caccia delle cause dell'esplosione. Non è escluso, infatti, che proprio da lì si sia originata la fuga di gas che, in contatto con i cablaggi elettrici, ha provocato lo scoppio nel vano scale, tra le cantine e il pian terreno della Scala B. Ma le verifiche sono ancora in corso e sotto esame ci sono anche la caldaia centralizzata del condominio e altre private. Nulla può essere tralasciato. L'ascensore si è bloccato, gli intonaci si sono spaccati, i portoni tra il piano terra (l'ex casa in disuso del portiere) e il terzo hanno subito danni. Le verifiche dei tecnici si sono concentrate proprio in quel punto dove sarebbe stata rilevata presenza di Gpl e non di metano. L'intero edificio, per sicurezza, è stato evacuato. Sul posto oltre ai pompieri arrivati con il carro Nbcr, polizia, carabinieri, Italgas e 118. Gli accertamenti amministrativi sono in mano ai vigili urbani.

I TIMORI

Nel pomeriggio gli inquilini sono stati fatti rientrare e solo alcune utenze sono state riattivate. Per tutte le altre bisognerà aspettare almeno una decina di giorni. «Siamo anziani e non poter accendere i riscaldamenti è un problema grave», dice una vecchina seduta al bar Angelo. Lavitola mostra fogli di carta: «È la certificazione dell'impianto Gpl: è in regola. Ho chiesto l'allaccio al metano ma il contatore non è mai arrivato. Tempi biblici». Per il consigliere dem del XII municipio Lorenzo Marinone, sul posto, «dovrebbero esserci più controlli sulle nuove attività». Ma Lavitola è sicuro: «Il locale non c'entra: com'è possibile altrimenti che qui non sia successo nulla?». Intanto, la nuova vita, senza gas e in attesa di tutti i riscontri, per ora è rimandata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero