Ne ha vissute, e subite, tante piazza Repubblica. Ora pure i parcheggiatori abusivi che agli automobilisti in cerca di un posto sulle strisce blu chiedono la mancia e quindi un...
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BATTONO CASSA Aiutano a fare manovra e danno pure indicazioni per procurarsi e pagare il regolare titolo di sosta. E per quell’aiuto non richiesto poi chiaramente battono cassa. Anche con una certa insistenza. E se qualcuno nomina i vigili, scatta anche la battuta: «Sono io il vigile». Così il malcapitato subisce la beffa: paga il parcheggio due volte. Prima il biglietto al parcometro e poi il pizzo al parcheggiatore; lasciare l’auto in centro è decisamente caro. «Chiedono sempre soldi, a volte con educazione, altre volte facendo pesare la loro presenza in modo più aggressivo», commenta un ragazzo che ha appena ritirato il biglietto alla macchinetta. «Quando venivo con lo scooter era uguale: tagliando qui e tagliando con questi», dice un altro. «Sono diversi, l’idea è che si spartiscano la piazza con veri e propri turni, comandano loro», racconta una signora che decide di non lasciare alcuna mancia.
LO SCENARIO Il contesto in mezzo al quale si trova quel parcheggio, inoltre, fa capire come quella zona centralissima (terme di Diocleziano, via Nazionale, piazza Venezia e via Veneto sono tutte a due passi) sia abbandonata a se stessa. In quell’area infatti si contano durante un normalissimo estivo almeno dieci persone che dormono in strada, sui bei prati all’inglese che gli alberghi quattro stelle curano con devozione nella speranza che torni il turismo di un tempo. Via Cernaia è diventata una via rifugio: basta affacciarsi negli angoli formati dalle imponenti mura romane che sono diventati bagni pubblici. L’odore e le chiazze acide dell’urina parlano da soli. Ci sono persino pezzi di carta che lasciano indovinare la toilette improvvisata. Normale, si fa per dire, che qualcuno in questo caos abbia pensato di ristabilire un presidio di ordine e cerchi di valorizzare i, monumenti attorno con un bel pizzo sul parcheggio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero