«Abbiamo appreso che non sono state revocate le dimissioni del presidente dell'VIII municipio Paolo Pace, la sindaca assumerà i provvedimenti previsti per legge,...
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Il presidente dimissionario
«Sono desolato, amareggiato, non me lo sarei mai aspettato. Sulla mia strada ho incontrato una fortissima opposizione che non proveniva dagli altri partiti bensì interna e questo ha rallentato se non bloccato l'attività amministrativa del municipio». Così il dimissionario presidente dell'VIII Municipio Paolo Pace. «Alcuni consiglieri talebani hanno messo in atto un ostruzionismo inutile, dannoso e fine a se stesso - ha aggiunto - il tutto senza fare proposte alternative e senza partecipare alle nostre iniziative. Non ci resta che andare a casa. Da domani mi chiederò se restare o meno nel Movimento 5 Stelle perché se questa ne è la rappresentazione... anche se è vero che sono le persone a fare la differenza. Forse - ha concluso Pace - non tutti i mali vengono per nuocere».
Il Pd
«Se dovessero essere confermate questa sera le dimissioni del presidente dell'Ottavo Municipio, Paolo Pace, chiediamo che la parola torni presto ai romani.
Noi con Salvini
«Ci appelliamo a Sindaco e Prefetto: se questa telenovela delle dimissioni del presidente Pace si concluderà con lo scioglimento, si vada subito al voto». Lo dichiarano in una nota congiunta Fabio Sabbatani Schiuma e Diamante Guerra, rispettivamente componente del direttivo romano e coordinatore del Municipio VIII per Noi con Salvini. «Da mesi - continua la nota - il territorio sta soffrendo tutta una seria di problematiche, alle quali le risposte non sono mi arrivate, a causa della precarietà della maggioranza e dei suoi dissidi interni. Le elezioni - conclude la nota - sono l'unica strada per liberare il territorio da una maggioranza che litiga su interessi territoriali, dimostrandosi incapace di affrontare i problemi dei cittadini. Si dia ai cittadini la possibilità di scegliere di nuovo e meglio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero