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IL LOCALE
Anche per Zagarolo è stata una giornata di lutto. Il ristorante "Il Giardino", dove lo chef lavorava con passione, si trova in centro ed è un pezzo della storia cittadina. Daniele Delle Fratte, il titolare, non ce l'ha fatta ad alzare la serranda e, sui social, si è scusato con chi aveva prenotato un tavolo. «La nostra storia afferma Daniele è fatta di persone che si incontrano, che si uniscono, che non condividono solo un luogo di lavoro ma è casa, è famiglia. Oggi tutti noi piangiamo la morte di un fratello e di una sorella, questo erano per noi Maurizio ed Alessandra».
«Il luogo più importante di una casa è la cucina, dove si discute, si fa pace, si gioca, si ride, si dice grazie, si piange. Oggi la cucina (e non solo) del Giardino piange per la scomparsa del suo chef e di sua moglie.
Anche la sindaca di Zagarolo, Emanuela Panzironi, sottolinea: «E' una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità. Qualche settimana fa, poco prima della Sagra dell'Uva, Maurizio, insieme a Daniele, ci aveva cucinato una ricetta tipica della tradizione culinaria romana. La sua simpatia e professionalità resteranno un ricordo indelebile per tutti».
Occhi lucidi e commozione anche a Palestrina. Difficile, alla scuola primaria e dell'infanzia di piazza Ungheria, spiegare ai compagnetti dei due bambini cosa fosse successo. Poi ci sono quei luoghi in cui era conosciuta e amata Alessandra: dallo studio Giacometti, in cui lavorava, al ristorante Baficchio, dove la mamma è un'istituzione. Nessuno si dà pace.
Ma i più scioccati sono i testimoni che hanno assistito alla scena apocalittica dello scontro. L'impatto con la Audi, probabilmente in accelerazione, ha fatto sì che i soccorritori si trovassero di fronte a qualcosa di inenarrabile. «Anche i soccorritori erano muti racconta un testimone davanti a quella scena. Abbiamo potuto fare veramente poco».
Sul posto anche il parroco, don Casimiro, che tornando dalla stazione Fs di Zagarolo è stato tra i primi a giungere sul luogo dell'incidente. «Sembrava che anche il bambino fosse morto, schiacciato sotto il corpo del padre, mentre l'altro urlava e chiamava la mamma...poi un miracolo, era vivo...».
Col passare dei minuti la notizia si è diffusa a Carchitti e amici e parenti sono arrivati sul posto. Diversi i malori, molte le lacrime. E la rabbia, tanta rabbia. Per una tragedia senza senso che poteva essere evitata.
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Il Messaggero