Roma, Ostiense ostaggio del rave: notte di alcol senza permessi

«Ragazzi, per passare si pagano 5 euro». E' organizzato come un vero e proprio casello dello sballo, delimitato da transenne e banchi scolastici, l'ingresso...

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«Ragazzi, per passare si pagano 5 euro». E' organizzato come un vero e proprio casello dello sballo, delimitato da transenne e banchi scolastici, l'ingresso alla Notte Scomoda, l'evento prima vietato dalla Questura e, infine, autorizzato a poche ore dal suo inizio.

   
E' a Riva Ostiense, sotto al gazometro, lungo il fiume, l'appuntamento per il party che alla fine è, più che altro, un rave inondato da fiumi di alcol. Sabato notte, nonostante il match Roma-Napoli: «Il maxi-schermo è lì», indica uno dei ragazzi che si occupa del servizio d'ordine. La felpa con il logo Scomodo, ovvero di quel mensile degli studenti medi ed universitari che si autofinanzia con questi eventi, e che ha chiamato a raccolta tanti giovanissimi, anche minorenni. Al servizio d'ordine spetta un compito cruciale: accertarsi che chiunque paghi. «Quei soldi ci servono per pubblicare il nostro giornale», puntualizza subito un ragazzo dell'organizzazione. Nate come eventi culturali, queste notti, però, hanno perso, in questo caso, la vena più impegnata e si sono trasformate in raduni illegali, in cui la fame di divertimento del pubblico, a prezzi fuori mercato, determina ogni scelta degli organizzatori.
 
NOTTE INSONNE
Con buona pace dei residenti che, per una notte, hanno dovuto rinunciare a chiudere occhio: «Qui già siamo assediati dalla movida, ci voleva anche questo rave», dice Raffaele Borruso, uno dei residenti di Ostiense. Nell'area prescelta dopo febbrili trattative con la polizia - spiccano gli stand che vendono merchandising del mensile e l'affollatissimo bar, con prezzi assolutamente low cost. Perché tutti devono poter bere (molto): cocktail a 3,50, amari a 2 euro, vino addirittura un euro. Analcolici non pervenuti, non qui, non questa sera. Si entra lucidi e si esce con la speranza di riuscire a tornare a casa. «Sei della stampa? Allora meglio di no», dicono tre giovanotti under 21 della sicurezza ad una fotografa: le foto sembrano non essere gradite. Al bar si vede anche il figlio minorenne del vice-sindaco, che sovrintende alle operazioni e che su Scomodo ha sempre investito molte energie. Il palco è preso d'assalto da centinaia di persone: forse duemila i partecipanti, secondo una stima azzardata dagli agenti in borghese che stazionano all'ingresso della festa (dentro ad un'auto con il lampeggiante: ma l'effetto deterrente è pari a zero). Nel pomeriggio erano stati identificati gli organizzatori, i vigili hanno ora la possibilità di segnalarli al Municipio per il mancato pagamento dell'occupazione di suolo pubblico e, in quel caso, sarebbero dolori (per loro, non per le casse del Municipio).
 
GLI INCASSI

Gli incassi sono alti: tra i 15 e i 20mila euro, ovviamente in nero. Dopo le 2 di notte, lontano dal palco, iniziano a vedersi i primi segnali di cedimento tra i più giovani che hanno esagerato con l'alcol: alcuni 16enni si sentono male, si vedono anche un paio di ambulanze. La quinta notte scomoda chiude i battenti quando l'alba è alle porte, i camion portano via casse e attrezzature tecniche. «Alle 6 c'era ancora un via vai incessante in strada, anche di ragazzini che non erano affatto lucidi», dicono i residenti tenuti svegli dalla musica techno. «E' stato uno sballo...certo, col giornale non c'entra nulla», dice un 23enne: «Le autorizzazioni? La polizia ce le ha date, e in fondo c'è chi fa di peggio a Roma...». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero