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Telecamere puntate sulla strada e sulle scale di ingresso del palazzo, microcamere nascoste persino nelle luci di emergenza degli ascensori e nelle lampade, una grata posizionata davanti alla porta dell'appartamento. Tutto per far sì che le forze dell'ordine non sventassero l'attività di spaccio organizzata in piena regola da due giovani romani, Valerio M., 34 anni, e Luca V., 26. Avveniva tutto al quarto piano di una palazzina di edilizia popolare in via Marino Fasan, a Ostia. Ad eseguire l'arresto, martedì alle 2,30 del mattino, è stata la polizia, dopo l'intervento della Guardia di Finanza che li ha colti in flagranza di reato. L'accusa per i due, uno dei quali padre e con un secondo bambino in arrivo, è di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
I FATTI
Una storia che potrebbe essere tratta dalla scenografia della serie Suburra ed è ambientata proprio sul litorale romano. Alle 2 e mezzo di notte, a via Marino Fasan, il silenzio è interrotto dall'arrivo dei finanzieri che irrompono in un condominio di edilizia popolare. Sanno, dopo una lunga attività di indagine, che la nuova piazza di spaccio della città è stata allestita proprio lì, al quarto piano della palazzina. Una porta d'ingresso di un appartamento, infatti, è diversa dalle altre: una grata di ferro blocca l'entrata diretta in casa.
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Valerio e Luca controllavano l'accensione e lo spegnimento delle telecamere tramite la chiave che a prima vista sembrava quella di un cancello. Ad essere inquadrata, però, non era solamente l'esterno del condominio. Il suo interno era tappezzato di microcamere nascoste persino nelle luci di emergenza degli ascensori e nelle lampade dei pianerottoli, per inquadrare le scale e all'occorrenza fuggire prima di un possibile blitz. Nel secondo appartamento sono stati ritrovati anche 600 euro in banconote di piccolo taglio, una mazza chiodata, tre telefoni cellulare, bottiglie di costoso champagne e abiti firmati, oltre a un foglio dove erano annotati i compensi e i turni di sorveglianza. Con giudizio direttissimo, su richiesta del pm Mario Pesci, martedì mattina l'arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto, per entrambi, i domiciliari fino al 30 settembre, data della nuova udienza.
Il Messaggero