Ostia, droga e champagne nel fortino: due giovani insospettabili trasformano il loro appartamento in una centrale di spaccio stile Scampia

C’erano 12 telecamere lungo il perimetro: se fosse una serie sarebbe Suburra

Ostia, droga e champagne nel fortino: due giovani insospettabili trasformano il loro appartamento in una centrale di spaccio stile Scampia
di Erika Chilelli
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Giovedì 4 Agosto 2022, 14:07 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 12:19

Telecamere puntate sulla strada e sulle scale di ingresso del palazzo, microcamere nascoste persino nelle luci di emergenza degli ascensori e nelle lampade, una grata posizionata davanti alla porta dell'appartamento. Tutto per far sì che le forze dell'ordine non sventassero l'attività di spaccio organizzata in piena regola da due giovani romani, Valerio M., 34 anni, e Luca V., 26. Avveniva tutto al quarto piano di una palazzina di edilizia popolare in via Marino Fasan, a Ostia. Ad eseguire l'arresto, martedì alle 2,30 del mattino, è stata la polizia, dopo l'intervento della Guardia di Finanza che li ha colti in flagranza di reato. L'accusa per i due, uno dei quali padre e con un secondo bambino in arrivo, è di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
I FATTI
Una storia che potrebbe essere tratta dalla scenografia della serie Suburra ed è ambientata proprio sul litorale romano. Alle 2 e mezzo di notte, a via Marino Fasan, il silenzio è interrotto dall'arrivo dei finanzieri che irrompono in un condominio di edilizia popolare. Sanno, dopo una lunga attività di indagine, che la nuova piazza di spaccio della città è stata allestita proprio lì, al quarto piano della palazzina. Una porta d'ingresso di un appartamento, infatti, è diversa dalle altre: una grata di ferro blocca l'entrata diretta in casa. Proprio dietro quella grata i militari trovano due ragazzi che cercano di fuggire: hanno la chiave di un cancello in mano e un bicchiere con 21 grammi di cocaina. Sono stati avvisati da alcune fedeli vedette dell'arrivo dei finanzieri, ma non sono riusciti a scappare. È la perquisizione dell'appartamento, però, a riservare il vero colpo di scena: all'interno sono stati trovati altri 8 grammi di cocaina e 3.900 euro, ma ad attirare l'attenzione delle Fiamme Gialle è stata una parete in cartongesso dalla vernice ancora fresca. La sua demolizione ha fatto rinvenire non solo il collegamento ad un secondo appartamento utilizzato come nascondiglio, ma anche un ricevitore video collegato a 12 telecamere installate dai giovani lungo tutto il perimetro della palazzina per inquadrare l'ingresso e la via da ogni angolazione.

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Valerio e Luca controllavano l'accensione e lo spegnimento delle telecamere tramite la chiave che a prima vista sembrava quella di un cancello.

Ad essere inquadrata, però, non era solamente l'esterno del condominio. Il suo interno era tappezzato di microcamere nascoste persino nelle luci di emergenza degli ascensori e nelle lampade dei pianerottoli, per inquadrare le scale e all'occorrenza fuggire prima di un possibile blitz. Nel secondo appartamento sono stati ritrovati anche 600 euro in banconote di piccolo taglio, una mazza chiodata, tre telefoni cellulare, bottiglie di costoso champagne e abiti firmati, oltre a un foglio dove erano annotati i compensi e i turni di sorveglianza. Con giudizio direttissimo, su richiesta del pm Mario Pesci, martedì mattina l'arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto, per entrambi, i domiciliari fino al 30 settembre, data della nuova udienza.

 

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