Per lei, la vita di suo marito valeva poco più di 500 euro. È questa la cifra che Nicoleta Postolici Ursachi, 31 anni, romena, avrebbe pagato per uccidere Mario...
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L'ultima dedica di Mario alla moglie: «Mi hai insegnato ad amare»
Poi, avrebbe chiamato la polizia inscenando un incidente. Il raid era stato violentissimo: George Andrei Utanasu e Adria Bogdan Chirvasuta si sono presentata a casa di Monaco e lo hanno massacrato con calci, pugni e con una spranga. È successo nel piccolo comune di Buciumeni, poco meno di cinquemila abitanti nel sud della Romania. La mandante e i due aggressori, entrambi ventenni, sono stati arrestati. E la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio volontario coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal pm Eugenio Albamonte. I fatti sono stati comunicati agli inquirenti ieri dall'ambasciata italiana in Romania.
I FATTI
Il raid è avvenuto il 30 dicembre. Monaco era appena tornato a casa, alle 22,30. Utanasu e Chirvasuta lo avevano seguito e, poi, lo avevano aggredito. Lo avrebbero prima stordito con dei colpi in testa e in faccia e poi lo avrebbero finito con le bastonate. Il sessantatreenne non aveva avuto scampo: era morto in poco tempo a causa delle ferite gravissime. Nicoleta, a quel punto, sarebbe tornata a casa e avrebbe inscenato un incidente domestico. Aveva chiamato la polizia e aveva detto di essere appena rientrata e di avere trovato il cadavere del marito. Le ferite sul corpo della vittima hanno però insospettito gli inquirenti. E, in effetti, dalle indagini è emersa un'altra storia.
IL PAGAMENTO
La donna era legata a Monaco da quando aveva 19 anni, si erano conosciuti in Italia. Ma quel matrimonio si era incrinato da tempo: Nicoleta aveva una relazione con Utanasu e, secondo gli investigatori, avrebbe deciso di togliere di mezzo il marito. Avrebbe assoldato i due killer, pagandoli circa 2.500 lei, poco più di 500 euro. E loro sarebbero entrati in azione. Le indagini della polizia romena sono state velocissime: i tre sono stati arrestati il giorno successivo all'omicidio, il 31 dicembre. «Non lo volevamo uccidere, eravamo ubriachi», hanno raccontato ai poliziotti i due ventenni che, per l'accusa, avrebbero commesso il delitto su commissione. Resta da accertare il movente. Il sospetto è che si tratti di un omicidio passionale: forse, Monaco aveva scoperto la relazione della moglie e non era disposto a tollerarla. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero