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Per i balneari del Lazio si sta aprendo la stagione che vedrà affollare le spiagge della Regione. Ma sarà un periodo di mancati investimenti: troppe spese e quella che ha un po’ il sapore di una scusa: la direttiva europea Bolkestein che da tempo dice che in Italia bisogna mandare le concessioni balneari all’asta. Nel frattempo, però, sono stati ritoccati in alto in prezzi. E la sorpresa la troveranno tutti gli utenti dei lidi appena indosseranno il costume e decideranno di passare una giornata in spiaggia. Il caro-ombrellone inciderà tra l’8% e il 10% rispetto ai costi dello scorso anno. «Non riusciamo a fare investimenti di riqualificazione se non per l’ordinaria manutenzione per colpa della direttiva Bolkestein - spiega Riccardo Di Luca, responsabile del Lazio della Base Balneare - a questo vanno sommati gli stabilimenti distrutti dalle ultime mareggiate: abbiamo considerato circa 15 milioni di euro di danni da riparare». Per Di Luca i prezzi dei lidi sono stati rivisti al rialzo «ma in modo più contenuto, anche perché la sola revisione Istat dei canoni delle concessioni li ha fatti rialzare del 25%».
Santa Marinella, stangata per ombrelloni, lettini e sdraio: un mese può costare anche 3mila euro
I CALCOLI
Le stime di alcune organizzazioni di categoria sui prezzi giornalieri di un ombrellone e due lettini si attestano a cifre medie che tra i 25 e i 30 euro per Fiumicino, Anzio e Nettuno, ma anche buona parte del Sud della Provincia di Latina, come Formia o Gaeta.
Maurizio Criscuolo è il presidente regionale della Cna Balneatori. Anche lui conferma lo stop agli investimenti e che si tratta di una situazione che dura ormai da tempo. «Sarà un’estate surreale, anche perché sono tre o quattro stagioni che non vengono fatti investimenti seri». «Nel corso di questi anni nonostante l’indecisione sul nostro futuro abbiamo contribuito a mantenere sempre pulite le spiagge: credo sia nell’interesse di tutti garantire una crescita sostenibile e che possa tutelare la Regione - spiega Roberto Topa, di Assobalneari Confindustria - Stiamo cercando di metterci insieme, di fare sempre più rete, di garantire un futuro dignitoso a un comparto che, compreso l’indotto, conta decine di migliaia di persone. Intanto, abbiamo deciso di calmierare i prezzi: noi siamo quelli del turismo per famiglie». La stagione estiva ormai è alle porte. Cambiano i prezzi, ma l’arenile del Lazio non ha avuto migliorie. In sostanza, come dice una vecchia canzone, rimangono stessa spiaggia e stesso mare.
giampiero.valenza@ilmessaggero.it
Il Messaggero