Ombrelloni e lettini, aumento dei prezzi del 10% da Ostia a Nettuno. «Ma niente investimenti»

La richiesta Ue di mandare all’asta gli arenili è l’alibi per gli imprenditori. «I nostri rincari inferiori rispetto all’adeguamento Istat sulle concessioni»

Ombrelloni e lettini, aumento dei prezzi del 10% da Ostia a Nettuno. «Ma niente investimenti»
di Giampiero Valenza
3 Minuti di Lettura
Lunedì 17 Aprile 2023, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 02:22

Per i balneari del Lazio si sta aprendo la stagione che vedrà affollare le spiagge della Regione. Ma sarà un periodo di mancati investimenti: troppe spese e quella che ha un po’ il sapore di una scusa: la direttiva europea Bolkestein che da tempo dice che in Italia bisogna mandare le concessioni balneari all’asta. Nel frattempo, però, sono stati ritoccati in alto in prezzi. E la sorpresa la troveranno tutti gli utenti dei lidi appena indosseranno il costume e decideranno di passare una giornata in spiaggia. Il caro-ombrellone inciderà tra l’8% e il 10% rispetto ai costi dello scorso anno. «Non riusciamo a fare investimenti di riqualificazione se non per l’ordinaria manutenzione per colpa della direttiva Bolkestein - spiega Riccardo Di Luca, responsabile del Lazio della Base Balneare - a questo vanno sommati gli stabilimenti distrutti dalle ultime mareggiate: abbiamo considerato circa 15 milioni di euro di danni da riparare». Per Di Luca i prezzi dei lidi sono stati rivisti al rialzo «ma in modo più contenuto, anche perché la sola revisione Istat dei canoni delle concessioni li ha fatti rialzare del 25%».

Santa Marinella, stangata per ombrelloni, lettini e sdraio: un mese può costare anche 3mila euro

I CALCOLI

Le stime di alcune organizzazioni di categoria sui prezzi giornalieri di un ombrellone e due lettini si attestano a cifre medie che tra i 25 e i 30 euro per Fiumicino, Anzio e Nettuno, ma anche buona parte del Sud della Provincia di Latina, come Formia o Gaeta.

Un po’ più alte (ovviamente, con le dovute differenze stabilimento per stabilimento), le stime che toccano Ostia, dove si va dai 30 ai 35 euro (qui peserebbe anche la vicinanza alla Capitale). Cifre più basse, invece, a Torvaianica e Tor San Lorenzo, dove si oscilla tra i 20 e i 25 euro al giorno. E per l’intera stagione si arriva ad abbonamenti vip anche a 8 mila euro. Ma ce n’è per tutte le tasche: cinque mesi, a Nettuno, vengono 1.200 euro. Massimo Perin, presidente regionale di Assobalneari Confindustria, spiega che l’intenzione degli esercenti laziali per questa stagione è quella di «dimostrare che le spiagge del Lazio sono per famiglie». «Per questo - dice - abbiamo contenuto i rincari. Noi non siamo la spiaggia di Briatore di Forte dei Marmi». Sono 1.100 le concessioni demaniali nel Lazio nei 360 chilometri di spiagge. «Preferiamo essere cauti negli investimenti», aggiunge.

Maurizio Criscuolo è il presidente regionale della Cna Balneatori. Anche lui conferma lo stop agli investimenti e che si tratta di una situazione che dura ormai da tempo. «Sarà un’estate surreale, anche perché sono tre o quattro stagioni che non vengono fatti investimenti seri». «Nel corso di questi anni nonostante l’indecisione sul nostro futuro abbiamo contribuito a mantenere sempre pulite le spiagge: credo sia nell’interesse di tutti garantire una crescita sostenibile e che possa tutelare la Regione - spiega Roberto Topa, di Assobalneari Confindustria - Stiamo cercando di metterci insieme, di fare sempre più rete, di garantire un futuro dignitoso a un comparto che, compreso l’indotto, conta decine di migliaia di persone. Intanto, abbiamo deciso di calmierare i prezzi: noi siamo quelli del turismo per famiglie». La stagione estiva ormai è alle porte. Cambiano i prezzi, ma l’arenile del Lazio non ha avuto migliorie. In sostanza, come dice una vecchia canzone, rimangono stessa spiaggia e stesso mare.

giampiero.valenza@ilmessaggero.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA