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Chissà se Nostradamus avrebbe potuto prevederlo, magari tra le pieghe delle sue teorie e congetture più criptiche. Fatto sta che il celebre astrologo e veggente francese vissuto nel Cinquecento si ritrova ora al centro di un’indagine degna di un romanzo. Atmosfere da thriller, ma a lieto fine, e un viaggio per l’Europa, partendo da una biblioteca romana, attraversando i mercatini di Parigi e approdando in Germania. Protagonista è un manoscritto autografo di Michel de Nostredame, meglio noto come Nostradamus, appunto. Un autentico libro di profezie, rubato da una biblioteca di Roma quasi vent’anni fa, volato all’estero, risucchiato nelle trame del mercato antiquario e finito nel catalogo di una casa d’aste tedesca per essere venduto. Il prezzo base era oltre 12mila euro, ma il valore è molto più alto: «Può facilmente triplicare durante l’asta. Un collezionista potrebbe anche arrivare a spendere 50mila euro per un volume del genere, così pregiato», spiega un esperto. Sul frontespizio si legge “Profetie di Michele Nostradamo”, vergato in latino. Non è una stampa e risale al XVI secolo, a quando è vissuto, appunto, lo scrittore, famoso per aver predetto un incredibile numero di eventi nella storia del mondo.
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L’operazione
L’intervento dei carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio culturale, in accordo con il Ministero della Cultura e coordinati dal pm Francesco Marinaro, è stato risolutivo.
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Le verifiche
Gli esperti dell’archivio di Stato tedesco hanno analizzato il libro e hanno stabilito che si tratta di un’opera originale: la stessa che era stata trafugata. Da Roma la sparizione era stata denunciata nel 2007, ma l’epoca della scomparsa non è certa: potrebbe essere precedente. A Berlino, il manoscritto è stato consegnato all’ambasciatore italiano, Armando Varricchio, dal ministro della Cultura, Claudia Roth. Durante la cerimonia, all’ambasciatore sono stati restituiti anche un dipinto di Agostino Tassi e una miniatura che fa parte di un messale cinquecentesco di Ludovico da Romagnano trafugato dagli archivi della Curia Vescovile di Torino nel 1990.
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