I privati si rimboccano le maniche e con il benestare del dipartimento Ambiente si pone fine a una storia che aveva assunto i contorni della farsa. Riapre davvero - e questa volta...
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L'AREA
I residenti ma anche i pedoni o i cittadini, che da marzo hanno dovuto far a meno di un nodo nevralgico della Capitale, ringraziano. La compartecipazione pubblico-privata - perché di questo si tratta - è partita mesi fa quando proprio i titolari dello Chalet hanno chiesto prima il via libera all'ente regionale Roma Natura per intervenire sull'area, contattando poi, una volta ottenuto il permesso, gli uffici del dipartimento Ambiente del Comune e mostrando la disponibilità economica per l'esecuzione dei lavori di messa in sicurezza delle piante. «La città - affermano i titolari del locale, Angelo Di Agostino e Massimo Menicali - è stata in 48 anni di attività molto generosa con noi, ci ha permesso di poter operare in un posto fantastico come il parco di Monte Mario e anche per questo ci è parso doveroso intervenire collaborando con l'amministrazione, ognuno per quanto può deve fare la sua parte». Il via libera definitivo, considerate le autorizzazioni pervenute anche dal commissariato di Ponte Milvio, è stato licenziato dal dipartimento ambientale e del verde a fine novembre. L'operazione di potatura e messa in sicurezza di 20 platani, eseguita in questa settimana da una ditta specializzata indicata dai gestori del locale, è stata portata avanti sotto la sorveglianza di alcuni funzionari del dipartimento stesso. Si decreta così la parola fine a una travagliata vicenda che pareva destinata a non trovare soluzioni immediate. Il K2, che collega le zone di Trionfale-Camilluccia al Foro Italico e un tratto del lungotevere che porta alla Circonvallazione Clodio, pareva essere stata cancellata dalla toponomastica cittadina.
LA RABBIA
Per mesi, nonostante le rimostranze dei residenti, le manifestazioni e i cortei, le accalorate discussioni e i seguenti passi indietro compiuti tanto dall'amministrazione del I municipio quanto da quella del XIV (il K2 confina infatti in due ex circoscrizioni), la strada è rimasta chiusa soprattutto a causa del blocco centrale degli appalti per la manutenzione del verde. Alla fine si è trovato l'accordo: il Dipartimento Ambiente ha potuto contare su un plafond che non avrebbe potuto isolare in tempi brevi e procedere con la stessa immediatezza agli interventi di potatura e bonifica e alla seguente riapertura del K2. I gestori dello Chalet, invece, potranno utilizzare buona parte del legno di risulta per arredi e materiali di ristrutturazione del locale. I cittadini tutti, infine, potranno riappropriarsi di una strada che collega svariati quartieri di Roma.
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Il Messaggero