Multa sì, multa no. Trattamento diverso per la stessa infrazione. Anche per auto in divieto di sosta fianco a fianco. Lo scandalo delle multe a singhiozzo nei parcheggi (a...
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IL SISTEMA
Come facevano gli ausiliari del traffico, comprese le due condannate, incaricati dal Comune di Roma a scegliere chi multare? Gli impiegati di via Ostiense hanno cominciato ad avere un dubbio: le autovetture che gli ausiliari evitavano erano quelle con un contrassegno di Atac sistemato sul cruscotto: una lettera intestata, un vecchio permesso, un tesserino lasciato in mostra solo in parte. I fatti sono del 2012 e per evitare l'andazzo ed escludere ogni sospetto la direzione di Atac emette un ordine di servizio: vietato esporre contrassegni. La situazione, però, non cambia: multe a macchine alternate e stemmi Atac in mostra. Il direttore della sicurezza allora allerta l'ufficio ispettivo. E si decide di ordinare agli ausiliari di procedere alle multe in presenza di ispettori. Un altro freno che si rivelerà inadeguato. Tanto che alcune multe, ricontrollate in ufficio, sono risultate farlocche. «Ci siamo accorti che su tre multe e su quattro erano sbagliate», aveva spiegato in aula il responsabile dell'ufficio ispettivo inchiodando le imputate. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero