Niente multe ai colleghi, ausiliarie nei guai: un anno per abuso d'ufficio a due dipendenti Atac

Niente multe ai colleghi, ausiliarie nei guai: un anno per abuso d'ufficio a due dipendenti Atac
di Adelaide Pierucci
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Domenica 24 Giugno 2018, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 10:42
Multa sì, multa no. Trattamento diverso per la stessa infrazione. Anche per auto in divieto di sosta fianco a fianco. Lo scandalo delle multe a singhiozzo nei parcheggi (a pagamento) di via Ostiense, a sei anni dalla scoperta, ha finalmente portato al primo (e che probabilmente rimarrà unico) accertamento di responsabilità: due ausiliarie del traffico di Atac, giovedì, sono state condannate a un anno di carcere per abuso d'ufficio. Per l'accusa, nell'ambito di un sistema collaudato, evitavano di fare contravvenzioni ai colleghi che non pagavano la sosta oppure, quando non potevano fare altrimenti, sbagliavano di proposito il numero di targa, accollando la multa a qualche ignaro malcapitato. Ce ne è voluto di tempo ma alla fine alle ausiliarie infedeli, all'epoca colte sul fatto, con la condanna è arrivata anche la pena aggiuntiva che ha imposto loro il risarcimento di quindicimila euro alla municipalizzata dei trasporti. Per i mancati incassi e per i danni all'immagine. A spedirle a giudizio il pm Mario Palazzi, che in una contestazione fitta fitta, ha ricostruito la furbata. Al civico 131 di via Ostiense c'è il Dipartimento Risorse Economiche e Contravvenzioni di Roma Capitale, gli uffici della Prefettura, lo sportello unico per l'immigrazione. Migliaia di auto parcheggiate durante la giornata.

IL SISTEMA
Come facevano gli ausiliari del traffico, comprese le due condannate, incaricati dal Comune di Roma a scegliere chi multare? Gli impiegati di via Ostiense hanno cominciato ad avere un dubbio: le autovetture che gli ausiliari evitavano erano quelle con un contrassegno di Atac sistemato sul cruscotto: una lettera intestata, un vecchio permesso, un tesserino lasciato in mostra solo in parte. I fatti sono del 2012 e per evitare l'andazzo ed escludere ogni sospetto la direzione di Atac emette un ordine di servizio: vietato esporre contrassegni. La situazione, però, non cambia: multe a macchine alternate e stemmi Atac in mostra. Il direttore della sicurezza allora allerta l'ufficio ispettivo. E si decide di ordinare agli ausiliari di procedere alle multe in presenza di ispettori. Un altro freno che si rivelerà inadeguato. Tanto che alcune multe, ricontrollate in ufficio, sono risultate farlocche. «Ci siamo accorti che su tre multe e su quattro erano sbagliate», aveva spiegato in aula il responsabile dell'ufficio ispettivo inchiodando le imputate.
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