A trainare il record di multe elevate per le strade della Capitale, nell'ultimo anno solare, sono state le rilevazioni elettroniche a distanza: varchi elettronici, telecamere,...
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LE CIFRE
La cifra complessiva è notevole: 2.621.241 multe elevate, in dodici mesi. Ma l'incremento più consistente si trova alla voce «accertamenti di violazione codice della strada rilevati a distanza»: 1.599.754, contro 1.130.336 dell'anno precedente, con una vera e propria impennata del 41,5 per cento. Lieve incremento anche per le contravvenzioni classiche, quelle rilevate di persona dagli agenti della polizia locale, passate da 1.012.500 a 1.021.487 (più 0,9 per cento).
LA TECNOLOGIA
Ma ormai un verbale su cinque viene elevato grazie ai dispositivi elettronici di ultima generazione (palmari e street control): basti pensare che l'incremento più rilevante riguarda le multe ai danni di auto ferme in sosta vietata o in doppia fila. Nonostante l'assenza di un servizio di carri attrezzi comunale, nell'ultimo anno solare sono aumentate le rimozioni di auto in sosta vietata, passate dalle 344 del 2016 alle tremila collezionate nel 2017, con i mezzi messi a disposizione dagli depositi giudiziari che prendono in custodia le vetture. Le rimozioni stanno riguardando soprattutto le aree pedonali e le Ztl: in primis il Tridente.
I CONTROLLI
L'incremento delle multe hi-tech fa peraltro da contraltare alla riduzione dei presidi classici dei vigili urbani per le strade. Secondo i dati contenuti nella relazione di performance 2017 di Roma Capitale, infatti, il numero di «percorsi ad alta densità di traffico presidiati è sceso dai 39.067 del 2016 ai 33.755 dell'anno successivo, con una diminuzione del 13,6 per cento. Anche perché i caschi bianchi sono impegnati a verificare le infrazioni rilevate elettronicamente. «Il personale svolge un'intensa attività di rilevazione e di validazione - si legge nel report capitolino - effettuando un servizio di controllo soprattutto in funzione di accessi a zone a traffico limitato, transito su corsie preferenziali, superamento dei limiti di velocità e il rispetto della regolazione dei flussi di traffico imposta dagli impianti semaforici, ove è stato previsto un sistema di controllo da remoto».
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Il Messaggero