Un'indagine durata circa 3 anni quella portata avanti dagli uomini del reparto Sicurezza Pubblica Emergenziale (Spe) del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, sulle...
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Tra gli episodi documentati dagli agenti, la sopravvenuta pericolosità delle fughe “indotte”: dopo il primo troncone d’indagine infatti, ed il relativo rinvio a giudizio del rappresentante legale, gli “operatori”, si erano resi più scaltri. Non più aperture concordate del cancello automatico della struttura per favorire la fuga dei minori (le cui immagini erano state diffuse da inchieste televisive e giornalistiche) ma una vera e propria “induzione” nei confronti di minori anche di dieci anni, a scavalcare il cancello, persino a tarda notte, agevolando la cosa mediante il posizionamento di cassonetti a ridosso dell’entrata e spesso esortando i minori stessi ad evitare di farsi riprendere dalle telecamere, abdicando totalmente ai doveri di assistenza e custodia, assunti nei confronti dei minori che, in qualche caso, hanno persino riportato ferite nel corso delle pianificate “evasioni”. Sono 22 le misure cautelari personali emesse dalla Procura della Repubblica di Roma ed eseguite sin dall’alba di questa mattina, 16 arresti e per 6 l'obbligo di firma. Per E. S. rappresentante legale e C. C. responsabile della struttura e V. M. vice responsabile del centro si sono aperte le porte del carcere.
Al vaglio degli investigatori anche l’eventuale sequestro della struttura, che dai primi accertamenti sembrerebbe non aver mai posseduto i requisiti abitativi e di sicurezza per poter ospitare i ragazzi per i 30 posti disponibili .
Il Messaggero