«Che avete fatto stamattina, che c’era assemblea e ve la siete squagliata da scuola?». «Mah... nonno, siamo andati a bere qualcosa». Fernando, classe...
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Tutto ciò costringe i genitori a tornare indietro nel tempo, «io mi dovrei solo stare zitto», pensa qualcuno mettendo in guardia il figlio. «Però a me è andata bene». E così finiscono per snocciolare aneddoti che non fanno che peggiorare la loro posizione. C’è chi si è addormentato a bordo pista a Marbella ed è stato lasciato lì, chi ha passato un Capodanno steso tra i cappotti gettati su un letto in una dimora all’Esquilino, chi ha trascorso la sera piegato sulle gambe di un amico a dar di stomaco, a Panarea. Però qualcosa non torna. A 15 anni non si andava a bere al mattino attratti dai bar alla moda, l’aperitivo, il sushi e i divanetti bianchi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero