Quei minori attratti dall'alcol con il cocktail già di mattina

Quei minori attratti dall'alcol con il cocktail già di mattina
di Raffaella Troili
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Mercoledì 27 Novembre 2019, 01:02
«Che avete fatto stamattina, che c’era assemblea e ve la siete squagliata da scuola?». «Mah... nonno, siamo andati a bere qualcosa». Fernando, classe 1935, ha retto il colpo e rintuzzato: «A bere, di mattina?». Immediata la retromarcia, «ma io ho preso cappuccino e cornetto». In realtà l’aperitivo full time, l’open bar tutto il giorno, i pomeriggi seduti ai tavolini imitando pose da adulti è diventata una costante tra adolescenti. L’attrazione dei giovanissimi per l’alcol – lo dicono allarmanti ricerche – è forte. Piccole donne sorseggiano cicchetti e cocktail in centri commerciali e bar, i ragazzi si presentano alle feste o si radunano in piazza con birre e liquori trafugati.

Tutto ciò costringe i genitori a tornare indietro nel tempo, «io mi dovrei solo stare zitto», pensa qualcuno mettendo in guardia il figlio. «Però a me è andata bene».
E così finiscono per snocciolare aneddoti che non fanno che peggiorare la loro posizione. C’è chi si è addormentato a bordo pista a Marbella ed è stato lasciato lì, chi ha passato un Capodanno steso tra i cappotti gettati su un letto in una dimora all’Esquilino, chi ha trascorso la sera piegato sulle gambe di un amico a dar di stomaco, a Panarea. Però qualcosa non torna. A 15 anni non si andava a bere al mattino attratti dai bar alla moda, l’aperitivo, il sushi e i divanetti bianchi.
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