Minaccia l’ex con la spranga a Ponte Galeria: «Devi tornare con me». Disarmato dal meccanico

Lei fugge in strada, un meccanico blocca e disarma l’aggressore che viene arrestato

Aggredisce in palestra l'ex fidanzata a Ponte Galeria e la picchia con la spranga: «Dobbiamo stare insieme»
Non accettava la fine della storia e non era prima volta che perseguitava la ex. Ma lunedì pomeriggio ha passato il limite: si è presentato nella palestra della sua...

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Non accettava la fine della storia e non era prima volta che perseguitava la ex. Ma lunedì pomeriggio ha passato il limite: si è presentato nella palestra della sua ex compagna di 26 anni, in via Portuense, zona Ponte Galeria, e dopo averla minacciata di morte l’ha aggredita con una spranga in metallo. Lo stalker è stato bloccato e disarmato dal titolare di un officina meccanica a fianco. 

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Ponte Galeria che hanno sequestrato la spranga e hanno arrestato l’uomo, un quarantenne della zona, per atti persecutori. A quanto pare non era la prima volta che l’aggressore importunava la sua ex, che per lo spavento è stata accompagnata in ospedale. Lunedì in preda a rabbia e gelosia è piombato nella palestra brandendo una spranga: voleva a tutti i costi che la donna riallacciasse la relazione, «devi stare insieme a me», ripeteva. Lei spaventata ha chiesto aiuto all’esterno e il meccanico si è accorto di quanto stava avvenendo e ha bloccato lo stalker prima che riuscisse ad aggredire la donna.

GLI APPOSTAMENTI

Non era la prima volta che andava lì o che aspettava la donna sotto casa minacciandola. Già in passato l’uomo, un agente immobiliare, si era reso protagonista di altri blitz e aggressioni, tanto che ha già un’altra denuncia alle spalle per atti persecutori. La vittima, che abita a Fiumicino, ha raccontato che da tempo viveva nel terrore, perseguitata e controllata dal suo ex con appostamenti sempre più violenti. 
Solo qualche giorno fa, lo scorso 9 giugno, a Nettuno, un uomo di 27 anni è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di polizia di Anzio su disposizione del Gip del Tribunale di Velletri e trasferito nel carcere circondariale di Velletri a disposizione dell’autorità giudiziaria. 

L’uomo nonostante le denunce e gli ammonimenti a stare lontano dalla ex compagna, di poco più giovane, non accettava la separazione voluta dalla donna. E aveva iniziato a perseguitarla con minacce di morte e botte. Dopo l’ennesima denuncia presentata dalla vittima al Commissariato di polizia contro il comportamento violento e le gravi minacce, il Gip di Velletri, a protezione della donna, ha deciso la misura restrittiva in carcere per il ventisettenne. Alla base della fine del rapporto, erano state proprio le liti violente dovute alla gelosia ossessiva del compagno. «La mia vita era diventata un inferno», ha detto agli investigatori la vittima. Raccontando di appostamenti sotto casa e continue chiamate telefoniche accompagnate da minacce di morte anche nei confronti dei familiari della donna, se non fosse tornata insieme a lui. 

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Un’azione persecutoria quotidiana: lo stalker, all’insaputa della ex, aveva trovato il modo di installare un apparecchio Gps sulla macchina della vittima attraverso il quale riusciva a monitorare tutti i suoi spostamenti. E ancora: era anche riuscito ad installare sul telefono della donna un’applicazione che gli consentiva di controllare le telefonate e i messaggi che riceveva. Era diventato sempre più aggressivo e fuori controllo, tanto da presentarsi alla guida di un trattore davanti all’abitazione dove la donna si era trasferita dopo separazione, minacciando di buttare giù il cancello se non fosse tornata insieme a lui. Anche lui ora è in carcere.

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Il Messaggero