Michelle Causo, tensione dopo il raid a casa del killer: presidio fisso di polizia sotto l’abitazione della ragazza

Venerdì i disordini dopo la fiaccolata: identificati in 40, rischio faida fra bande

Michelle Causo, tensione dopo il raid a casa del killer: presidio fisso di polizia sotto l’abitazione della ragazza
Il clima di tensione sale alle stelle nel quartiere di Primavalle. Da ieri la Questura ha disposto un servizio di vigilanza fissa sotto l'abitazione di Michelle Causo, la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il clima di tensione sale alle stelle nel quartiere di Primavalle. Da ieri la Questura ha disposto un servizio di vigilanza fissa sotto l'abitazione di Michelle Causo, la ragazza di 17 anni uccisa, trascinata su un carrello e gettata tra i rifiuti, da un coetaneo il 23 giugno scorso. Qui abitano i genitori e il fratello e vanno protetti. La misura si è resa necessaria dopo che, venerdì sera, la fiaccolata organizzata dagli amici e dai familiari della vittima, per chiedere giustizia, è degenerata in violenza. Nel mirino l'abitazione dell'assassino, un coetaneo di origine cingalese, dove si è consumato il delitto, in via Dusmet.

Michelle Causo, raid degli amici: in 100 devastano la casa del killer, distrutta parte dell'arredamento

All'improvviso un gruppo di giovanissimi ha lasciato la fiaccolata, ha prima scaricato la sua rabbia colpendo con calci e pugni delle auto in sosta, quindi ha fatto irruzione nella palazzina, rompendo i sigilli del bilocale sotto sequestro e devastando tutto.

LA SCIENTIFICA

Quaranta le persone compiutamente identificate dai poliziotti con l'ausilio dei colleghi della Scientifica. Gli investigatori ora stanno comparando i loro profili con le immagini girate quasi sul momento (a seguire l'ordine pubblico c'era il commissariato Aurelio), mentre il commando lasciava l'appartamento per dare un effettivo riscontro di chi ha partecipato al raid. Nelle prossime ore le risultanze confluiranno in una dettagliata informativa per la Procura capitolina. I responsabili dell'incursione rischiano l'accusa di violazione di sigilli, violazione di domicilio, ma anche invasione di edificio, per avere forzato il portone d'ingresso dell'edificio, e danneggiamento aggravato in concorso.


Dal giorno dell'arresto del figlio, la mamma dell'omicida ha lasciato l'appartamento, non si sa dove sia ospitata. «Quella donna - raccontano nel quartiere - ha paura di ritorsioni anche nei suoi confronti e quanto accaduto venerdì non fa che confermare la fondatezza delle sue preoccupazioni».


Il timore degli inquirenti è che il moto di giustizia fai-da-te che è esploso l'altra sera possa innescare altre pericolose scintille o che, addirittura, possa nascondere una faida in corso tra gruppi di giovanissimi che si contendono la supremazia tra i lotti che si affacciano tra via Borgia e via Pietro Maffi.

ESTREMISTI

Michelle era stata trovata morta dentro un carrello della spesa, trascinato vicino ai cassonetti dell'immondizia, con il sangue che ancora gocciolava sull'asfalto. Il coetaneo aveva tentato di occultarne il cadavere goffamente, dopo essersi accanito su di lei con ben 36 coltellate. Ascoltato dal gip ha tentato di giustificare quella ferocia: «Mi ha puntato una pistola in faccia e io mi sono difeso». Ma allora perché non chiamare i soccorsi dopo? Il magistrato non gli ha creduto. In via Dusmet una pistola, giocattolo, c'era. Ma che cosa abbia provocato tanta efferatezza è ancora da chiarire esattamente. Intanto, la caccia ai violenti prosegue. C'è chi punta l'indice su gruppi vicini all'estrema destra. Ma, al momento, non ci sono riscontri.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero