Dopo una lunga sperimentazione, con il nuovo anno scolastico, l'Istituto Massimo di Roma ha scelto di rendere definitiva la scelta di essere una scuola «Cellular...
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Telefonini vietati in classe, il ministro: «Per uso didattico sono fondamentali»
Per il Padre Giovanni La Manna, direttore generale dell'Istituto: «all'Istituto Massimo la priorità è il bene maggiore dei ragazzi, loro hanno la possibilità di trasformare questo mondo, di renderlo giusto, di dare le giuste priorità, quindi la persona al primo posto. I nostri ragazzi sono persone e ci sforziamo di crescere con loro in giustizia e attenzione al prossimo».
Il direttore spiega che la scelta di rendere la scuola «cellular free» è legata alla volontà di «aumentare la socializzazione tra i ragazzi ed evitare continue fonti di distrazione, che oggi non sono più solo i messaggi o le telefonate, ma continue notifiche. I ragazzi hanno guadagnato una maggiore concentrazione, sono diminuite enormemente le situazioni di distrazione in classe.
Tutto questo è stato affiancato ad un uso sempre maggiore di tecnologie didattiche come tablet, LIM e anche realtà virtuale immersiva, inserite però in attività curriculari di gruppo. Vogliamo formare persone che usano la tecnologia e non che ne siano usati e sfruttati». L'Istituto ha corsi su tematiche legate all'ambiente, all'accoglienza, alle tecnologie spaziali, alla storia dell' arte alla robotica e stampa 3D. Tablet e personal computer sono ammessi quando sono previste attività didattiche che ne prevedano l'utilizzo, sotto la supervisione dei docenti.
«Il divieto è stato introdotto per offrire agli studenti dell'Istituto Massimo una opportunità, per creare uno spazio libero per farli crescere e ragionare liberamente, senza la pressione generata da tutte le App che devono »monetizzare« i loro servizi apparentemente offerti gratuitamente. Uno spazio in cui ci sia ancora posto per relazioni interpersonali non mediate per forza dalla tecnologia», conclude il direttore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero