OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Massacrato di botte dal branco per una sigaretta. Accerchiato, preso a bottigliate e minacciato con un coltello da un manipolo di ragazzi, più o meno coetanei, che lo avevano preso di mira e provocato chiedendogli insistentemente una cicca nonostante lui non l'avesse: «Ho solo del tabacco, guardate», ha detto. E per tutta risposta è stato pestato di botte. È successo nella notte tra venerdì e sabato a Centocelle, quando mancava un quarto d'ora all'una. Il ragazzo dopo avere trascorso la serata con gli amici si stava dirigendo verso casa a piedi quando, in piazzale delle Gardenie, si è imbattuto nella gang. «Erano in cinque o sei - racconterà poi agli agenti che lo prenderanno a verbale - parlavano correttamente l'italiano anche se potevano sembrare di origine nordafricana». Queste le indicazioni fornite dal giovane, soccorso da alcuni passanti e poi dal padre stesso che lo ha raggiunto e portato al pronto soccorso dell'ospedale Vannini in codice giallo. Il ventunenne ha riportato una ferita da taglio sul volto, è stato sottoposto a una Tac che, per fortuna, ha dato esito negativo, ma è tornato a casa completamente sotto choc per l'accaduto. «Pensavo mi volessero ammazzare», ha raccontato.
Lasciato solo
In questo caso il giovane è stato aiutato dagli avventori di un bar di viale della Primavera ma solo dopo che altri (tra cui la security di un locale vicino) non erano intervenuti.
Le bande
Lo studente aveva riferito, inoltre, di essere stato seguito probabilmente dal Colle Oppio dove era stato precedentemente. Una delle ipotesi di chi indaga su quanto accaduto anche a Centocelle è che si possa trattare di una delle bande che si muovono attraverso le linee della metropolitana capitolina in cerca di prede. Dei nuovi warriors, insomma, che prendono di mira ragazzi soli con il minimo pretesto per il solo gusto di sfoderare armi improprie e violenza. Magari riprendendole anche con gli smartphone per rilanciarli sui social o nelle chat. Sciami di giovani e giovanissimi, spesso anche ragazze, che si uniscono e si dividono a seconda delle zone e dei colpi da commettere. Un altro sospetto degli investigatori è che le staffette su e giù per i quartieri della Capitale servano pure per veicolare droga. Infine, ci sarebbe un legame tra queste bande e quelle che agiscono nel fine settimana anche in alcune zone della movida, in particolare a Trastevere, dove a notte fonda, le gang si mettono sulle tracce di giovani che, salutati gli amici, rimangono soli per rincasare, divenendo facili obiettivi.
L'altra notte chi ha seguito il 21enne a Centocelle lo ha accerchiato e assalito, prima lanciandogli contro una bottiglia mentre lui tentava di allontanarsi con passo veloce per poi buttarlo a terra e picchiarlo selvaggiamente.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero