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All’inizio la “rivoluzione” è partita per le visite specialistiche - da quelle oculistiche alle dermatologiche - poi è arrivata la diagnostica di laboratorio e quella per immagini come la Tac. Ed ora, con quel modello fortunato che ha scandito la campagna vaccinale contro il Covid-19, si passa agli screening mammografici: prenotabili on-line o sul cellulare con una semplice App. Velocità e immediatezza sono le parole chiave di una rivoluzione intrapresa dalla Regione Lazio per migliorare i servizi sanitari.
Race for the Cure, il Gruppo FS al Villaggio della Salute
Mammografie in un click
E proprio come finora è stato possibile fissare un appuntamento per il farmaco contro il Sars-Cov-2 si potrà scegliere “dove” e “quando” - sempre in modo gratuito - eseguire il test. La mammografia è, per la platea femminile di riferimento, un esame importante perché va ad accertare o meno la presenza di masse tumorali e se eseguita come test di screening permette di analizzare e accertare o meno la possibilità di una donna di sviluppare in futuro un tumore.
I NUMERI
«Ogni anno la Regione Lazio invita circa 400 mila donne - spiega l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato - a sottoporsi a questo test».
LA NUOVA FRONTIERA
Non solo, perché da diversi giorni sono partiti i “test genomici” che vengono fatti per le donne che hanno già avuto una diagnosi precoce di tumore. Questi test, che in gergo sono i “Brca1” e “Brca2”, servono per evitare le chemioterapie, fortemente impattanti sull’organismo procedendo con delle terapie mirate ma meno impattanti. I test genomici sono stati validati e acquistati e le “Breast unit”, ovvero i centri senologici riconosciuti e accreditati (dal Gemelli all’Ifo, dall’Umberto I al San Giovanni) hanno iniziato con i reclutamenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero