Elezioni Roma, maggioranza a 4 o grillina: così cambierà il Consiglio

Elezioni Roma, maggioranza a 4 o grillina: così cambierà il Consiglio
Gli equilibri sono fissati. Se Virginia Raggi diventerà Sindaco di Roma - prima donna alla guida del Comune - potrà contare su un monocolore del Movimento Cinque...

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Gli equilibri sono fissati. Se Virginia Raggi diventerà Sindaco di Roma - prima donna alla guida del Comune - potrà contare su un monocolore del Movimento Cinque Stelle composto da ventinove consiglieri. Se al ballottaggio prevarrà invece Roberto Giachetti, la sua azione sarà sostenuta da quattro gruppi in cui il Pd farà la parte del leone con ventitrè seggi. Il voto per il Campidoglio, in attesa dell'esito del ballottaggio del 19 Giugno, ha già disegnato la geografia del nuovo Consiglio Comunale a seconda che la vittoria finale vada all'uno piuttosto che all'altra. I pentastellati di Beppe Grillo, essendosi presentati da soli, non dovrebbero dividere il successo con nessuno e avrebbero una maggioranza schiacciante, mentre nell'ipotesi Giachetti ci sarebbe una sorta di coalizione a quattro: il Partito Democratico (22), la lista civica (1), la formazione Democratici e Popolari (1) e i radicali (1).


IL MECCANISMO
La forza della maggioranza e quella dell'opposizione sono stabilite per legge: 29 consiglieri vanno a chi vince, 19 a chi perde. Dopo la cura dimagrante imposta dal Parlamento, nell'Aula Giulio Cesare, sede del Consiglio Comunale, ci sono 48 seggi (erano 60). La coalizione di chi diventa Sindaco viene di fatto blindata. È il meccanismo del cosiddetto premio di maggioranza: chi prevale ottiene, di diritto, più posti di tutti gli altri, cosa che ovviamente lo agevola nel governo della città. I partiti (o il partito) del primo cittadino, sempre che non si mettano a litigare strada facendo (con Marino è accaduto, ndr), hanno di fatto mano libera. Gli sconfitti, lo si è visto sotto Alemanno e prima ancora nell'era Veltroni, non possono fare altro che incalzarli e controllarne l'azione dai banchi dell'opposizione.

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GLI ALTRI
In caso di vittoria dei Cinque Stelle al ballottaggio, la maggiore forza di opposizione sarebbe il Pd con 7 seggi. Fratelli d'Italia, il gruppo che ha sostenuto la candidatura di Giorgia Meloni, ne avrebbe 5, forte degli oltre 143 mila voti ottenuti nelle urne. La lista per Marchini Sindaco avrebbe due consiglieri, mentre uno ciascuno ne otterrebbero Sinistra per Roma, la formazione Giachetti Sindaco, Forza Italia, la Lega e l'altra lista civica per Meloni sindaco. Se invece fosse Giachetti ad uscire vincente dal ballottaggio, l'opposizione sarebbe guidata dal Movimento Cinque Stelle con ben undici seggi, frutto dei 412 mila voti conquistati domenica ai seggi. Fratelli d'Italia, in questo caso, avrebbe 4 consiglieri e uno ciascuno andrebbero a Sinistra per Roma (Fassina),a Forza Italia, a Marchini Sindaco e Meloni Sindaco.

I NOMI

Alcuni consiglieri, dopo il conteggio delle preferenze, hanno già il seggio in tasca. Tra i Cinque Stelle passano, tra gli altri, il capolista Marcello De Vito, Paolo Ferrara, Daniele Frongia, Annalisa Bernabei, Carola Penna, Enrico Stefano e Alessandra Agnello. Nel Pd hanno lo scranno garantito Marco Palumbo (il più votato), Michela Di Biase, Ilaria Piccolo, Antongiulio Pelonzi, Valeria Baglio, Giulia Tempesta e Giovanni Zannola. Orlando Corsetti, ex presidente della Commissione Commercio, ed Estella Matrino, ex assessore all'Ambiente, rientrerebbero solo in caso di vittoria di Giachetti, altrimenti sarebbero fuori. In Fratelli d'Italia entrano in consiglio Fabrizio Ghera, Andrea De Priamo, Francesco Figliomeni e Maurizio Politi. In bilico Rosaria Ianni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero