La telefonata di avvertimento alla vittima, l'ordine di precipitarsi alla pompa di benzina, l'incontro col capo e con lo «spezzapollici» e poi i commenti:...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL CREDITO
Nel caso specifico Roberto Lacopo, il titolare, benzinaio e usuraio, che ha bisogno di recuperare 25.000 euro dall'imprenditore Bruno Caccia. Così visto che la vittima, ha case e macchinari (che fanno gola al clan), ma non soldi, e non paga, è necessario che gli arrivi il messaggio giusto. Il caso risale al giugno 2013, un anno e mezzo prima della retata. I Ros intercettano le chiamate e filmano l'incontro. Le facce serie, l'aria minacciosa, Carminati in un frame guarda in faccia la vittima. Che in aula poi negherà tutto: «Mai parlato con Carminati» tanto da ritrovarsi a sua volta indagato per le bugie raccontate. Dietro l'incontro, un sollecito. Lacopo, vuole che Caccia saldi, e chiede l'intervento di Riccardo Brugia. Il braccio destro di Carminati chiama dal gabbiotto la vittima e il tono è subito chiaro. «Non mi ridomandare chi sono» avverte Brugia, «Vieni da Roberto il benzinaro e capisci». Caccia è a Viterbo, si precipita. Poco dopo mezzogiorno «tutti gli associati hanno modo di interloquire de visu con l'imprenditore» annotano i carabinieri dell'anticrimine. Carminati entra e esce dallo shop, sembra coordinare a distanza l'incontro. All'appello ci sono Brugia, Lacopo, e Matteo Calvio, lo spezzapollici. Carminati si unisce.
IL FACCIA A FACCIA
E a un certo punto si ritrova da solo con Caccia davanti. Sembra che non parlino. Forse non è necessario. Brugia e Carminati poi commentano l'incontro. Brugia: «Gli ho detto se mi chiami un'altra volta per cognome mi alzo e ti uccido...Le guardie mi chiamano per cognome». Carminati è soddisfatto soprattutto per l'effetto su Lacopo: «Lui da solo non recupera manco i trecento euro...Io sono contento perché così lui capisce che da solo non va da nessuna parte...compà». Il video è stato trasmesso in aula. Ma Carminati non ci sta. Interviene dal carcere di Parma: «Presidente, volevo soltanto ribadire che non ho mai parlato con Bruno Caccia. Il fatto che sono stato trenta quaranta cinquanta secondi vicino a quel gruppo che parlava non significa che c'avessi parlato anche io».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero