Per le elezioni al parlamento europeo del maggio 2014, Gianni Alemanno chiese l'appoggio a Salvatore Buzzi. È quanto emerge dall'ordinanza di custodia in carcere dove...
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Quest'ultimo si sarebbe mosso per ottenere il sostegno alla candidatura anche con gli uomini della cosca 'ndranghetista dei Mancuso di Limbadi. È quanto emerge dall'ordinanza di custodia in carcere dove vengono descritti i rapporti e «cointeressenze di natura economico/criminali tra Mafia Capitale e la cosca calabrese».
Ma secondo Alemanno sarebbero proprio i numeri a smentire le accuse: «I numeri parlano chiaro: nei due comuni di riferimento del clan Mancuso, che sarebbe stato contattato da Buzzi, io ho preso un numero ridicolo di preferenze - spiega in una nota - A Limbadi ho preso solo 5 preferenze su 981 votanti e al comune di Nicotera 14 preferenze su 1901 votanti: questi sono di due comuni dove c'è il maggior radicamento del clan Mancuso, e non è pensabile che se questo clan si fosse mobilitato a muovere voti nei miei confronti i risultati sarebbero stati questi».
«Bisogna finirla con questa balla della 'ndrahgheta che, attraverso la mediazione di Buzzi, mi avrebbe fatto convergere voti in Calabria alle elezioni europee del 2014», si difende l'ex sindaco. «Credo che tutta questa congettura derivi dall'ennesima millanteria telefonica di Salvatore Buzzi, ma in ogni caso io non ho mai ottenuto né tantomeno richiesto aiuti elettorali da clan mafiosi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero