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GLI ADEPTI
Almeno così hanno ribadito anche "i suoi" che erano ieri al campo delle apparizioni e che hanno ribadito che Gisella Cardia, almeno per qualche tempo, non si farà vedere. Ma questo non ha fermato il solito via vai di coloro che amano farsi chiamare i «guerrieri di luce» e che nonostante tutto, seguono la veggente. Sempre ieri gli adepti del culto della Madonna di Trevignano, poco più di trenta, si sono riuniti a recitare il rosario senza la loro "guida" che addirittura ha affidato a una delle sue seguaci la lettura di un comunicato stampa dai toni pacati e riparatori: «La signora Gisella - una donna ha letto la missiva - non sarà presente alla preghiera per dimostrare fattivamente la sua comunione con la Chiesa di Cristo. Così facendo infatti auspica di poter aprire un nuovo dialogo con il Vescovo di Civita Castellana, chiede pertanto a tutti i fedeli di accompagnare questo delicato momento con la preghiera significando che il suo cammino non si ferma ma al contrario continua in obbedienza alla voce dello Spirito che invita a un tempo di silenzio e di preghiera. Dio vi benedica tutti».
E poi, senza alcun imbarazzo l'incaricata dalla Santona recita le parole del Vangelo Secondo Matteo, facendo un non troppo celato accostamento tra la Cardia e la parola di Dio: «Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Ma nel frattempo, se da una parte la santona ubbidisce, dall'altra il suo avvocato, Solange Marchignoli, ha paragonato il caso di Cardia agli eventi di Medjugorje, che nel 2016 sono stati definitivamente dichiarati non veri dalla Chiesa. Una indagine lunga 34 anni, tanto tempo al contrario di Trevignano per cui il legale sembra aver chiarito che l'approvazione finale sulle apparizioni non potrà mai esprimersi fino a quando queste continueranno. E così pare vogliano ancora pensare i fedeli della santona che ieri sul colle hanno fatto un minuto silenzio a metà del quarto mistero quando, di solito, Gisella Cardia diceva di ricevere il messaggio mariano e lo faceva trascrivere su un taccuino.
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