Ho scoperto che perdersi dentro se stessi, mentre si cammina tra i monti, è la migliore psicoanalisi che si possa...
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dentro se stessi, mentre
si cammina tra i monti, è la migliore
psicoanalisi che si possa sperimentare
Luigi Squillante
Il viaggio di Luigi è durato 284 giorni e ha profumato di vita e sorpresa. Iniziato quando questo 30enne, originario di Sarno ma trapiantato a Roma dall’età di 18 anni, ha saputo di essere diventato insegnante di ruolo – matematica e fisica. E’ stato allora che Luigi ha deciso di prendersi una pausa lunga 9 mesi e 11 giorni. Ha viaggiato per 13 Paesi (dal Nepal alla Thailandia, passando per Cambogia, Malesia, Samoa, Isole Cook, Cile), preso 34 voli - ne ha persi 2 - e ha avuto anche un atterraggio di emergenza.
«Ho vissuto in nuove città, incontrato persone straordinarie. Ho lavorato. Mi sono innamorato. Sono ripartito – scrive su Facebook - Ho vissuto ansie e paure, ho sistemato tante cose. Ho scritto. Forse non riuscivo ad essere così sereno dai tempi dei miei diciassette anni. Ho visto paesaggi spettacolari, città diversissime, mondi nuovi e ho vissuto milioni di momenti, tra i più intensi degli ultimi anni». Come quando ha attraversato il passo del Thorung, in Nepal. O quando si è trovato di fronte all’aurora australe in Nuova Zelanda. O sull’isola di Tanna, dominata dal Monte Yasur, con un vulcano attivo: ha dormito cullato dai suoi tremolii, a volte inquietanti. Ora è rientrato nel “suo” Pigneto, dopo quasi 10 mesi vissuti con uno zaino carico di fame di vita. Ha ritrovato tutto come quando era partito, il trenino giallo sulla Casilina, gli stessi cassieri del supermarket, i palazzi cadenti con i colori sbiaditi e ha ripreso, con i suoi amici, i discorsi lì dove li aveva interrotti. E la prima mattina in città ha fatto colazione nel suo bar preferito, incrociando gli stessi caldi sorrisi che lo hanno accompagnato in questo giro del mondo alla scoperta di se stesso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero