Omicidio Sacchi, legali famiglia: «Se Anastasiya è vittima, racconti tutto»

Omicidio Sacchi Il processo comincerà lunedì 18 maggio. E inzia con le parti già agguerrite. «Se Anastasiya dice di essere vittima che racconti...

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Omicidio Sacchi Il processo comincerà lunedì 18 maggio. E inzia con le parti già agguerrite. «Se Anastasiya dice di essere vittima che racconti tutto e dica la verità perché non si è mai visto che una vittima si avvalga della facoltà di non rispondere o faccia un racconto inverosimile come ha fatto in sede di interrogatorio quando aveva detto di non sapere di avere 70mila euro nello zaino». Lo affermano all'Adnkronos gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice, legali della famiglia di Luca Sacchi in vista dell'inizio del processo che si apre lunedì a Roma per l'omicidio del personal trainer ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso con un colpo di pistola alla testa davanti al John Cabot pub in zona Colli Albani a Roma


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Inizierà lunedì davanti alla prima Corte d'Assise di Roma il processo per l'omicidio di Luca Sacchi. Il gip lo scorso gennaio, accogliendo la richiesta della Procura di Roma, aveva disposto il giudizio immediato per sei persone, coinvolte a vario titolo nell'inchiesta, compresa la fidanzata della vittima, Anastasiya Kylemnyk. Ma alla sbarra lunedì non ci sarà Giovanni Princi, l'ex compagno di classe di Luca Sacchi, accusato di violazione della legge sulla droga, ora ai domiciliari, che sarà processato, invece, con rito abbreviato il 28 maggio prossimo.

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A processo dunque con rito ordinario ci saranno Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due ventenni di San Basilio autori materiali dell'aggressione, Marcello De Propris, che consegnò l'arma del delitto, il padre di quest'ultimo, Armando, accusato della detenzione della pistola, e Anastasiya coinvolta nella seconda tranche dell'inchiesta, per la violazione della legge sugli stupefacenti in relazione al tentativo di acquisto di 15 chili di droga. La Procura contesta a Del Grosso, Pirino e De Propris anche l'aggravante della premeditazione. I tre, insieme con Armando De Propris sono detenuti in carcere mentre è sottoposta a obbligo di firma Anastasiya, che nel processo è anche parte civile per la rapina subita.


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Il Messaggero