«Far chiudere il teatro Eliseo sarebbe dare una coltellata a Roma e, vista la situazione cupa in cui già si trova, sarebbe una coltellata mortale». Parole...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Barbareschi è salito sul palco nel tentativo di salvare il teatro Eliseo. Non solo un appello ma un vero richiamo agli impegni della politica. E un modo per fare chiarezza. «Se devo morire, voglio farlo dicendo la verità. I fondi ci sono. Non posso costringere il ministro Franceschini a darli all'Eliseo e non posso imporgli di amare il teatro ma posso richiamarlo alle sue responsabilità di ministro. Dice che non ha la bacchetta magica. Non serve. Servono strumenti ministeriali. Far chiudere l'Eliseo è una scelta politica. Andrò avanti fino a fine stagione e pagherò tutti, se serve venderò l'ultima casa, lotterò e cercherò anche aiuti privati. Io non mollo».
Barbareschi ha ricordato gli accordi presi con il Mibact e l’attuale gestione dei fondi che vede destinati all’Eliseo appena 450mila euro a fronte dei 5 milioni dati dal Ministero al Piccolo di Milano. «L’Eliseo è uno strano accrocco pubblico-privato, senza l’apporto dello Stato in quota parte non potrà mai stare in piedi. Prima di assumermi la responsabilità di questo teatro, ho detto: faccio questa cosa se voi vi impegnate a darmi gli stessi soldi dati in passato al teatro, nulla di più, nulla di meno».
Nessun aiuto neppure da Roma Capitale. Anzi. «Tutti gli spettacoli dell’Eliseo vanno a Tor Bella Monaca a spese nostre. Il progetto di portare il teatro nelle periferie è nato quando c’era Tronca. L’assessore Bergamo lo ha cancellato, la cosa non gli interessava e ha tolto i fondi. Perché? Chiedetelo a lui».
In sala a sostenere Barbareschi, molti volti noti dello spettacolo, come Ricky Tognazzi, Lucrezia Lante della Rovere, Alessandro Haber, Mariano Rigillo. Insieme per difendere il teatro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero