I carabinieri del Nas e il direttore generale di Agenas (l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) Francesco Bevere, su disposizione del Ministro della salute...
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La direzione dell'ospedale. «Secondo i primi accertamenti nella stanza da dove si è sviluppato l'incendio non erano presenti apparecchiature medicali, ne altri materiali. Il letto dove si trovava il malato deceduto, era di tipo manuale, e come di norma con materasso ignifugo». Lo rende noto in un comunicato la Direzione dell'Ospedale San Camillo. «Il padiglione - spiega ancora la direzione sanitaria - come attestato dalla certificazione antincendio, era provvisto di sistemi di protezione antincendio, estintori, impianto di rilevazione fumi, compartimentazione anti fuoco, che hanno impedito il propagarsi del fumo e delle fiamme. Il padiglione è munito di impianti elettrici certificati. Sulla dinamica dei fatti, il paziente ricoverato nella stessa stanza del deceduto ha dichiarato all'azienda di aver visto il fuoco provenire dal lenzuolo, dalla parte bassa del letto, verso piedi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero