Roma, ipotesi lockdown nei weekend. I commercianti: «Così perdite di 35 milioni a settimana»

Ipotesi lockdown Roma, commercianti: «Le chiusure nei weekend sono l'ultimo colpo all'economia locale»
Il lockdown nei weekend è un'ipotesi da non scartare in Italia, e dunque anche a Roma. Dopo che il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) ha suggerito chiusure nei...

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Il lockdown nei weekend è un'ipotesi da non scartare in Italia, e dunque anche a Roma. Dopo che il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) ha suggerito chiusure nei fine settimana, come accaduto già durante il periodo natalizio, il Governo sta valutando di seguire le indicazioni fornite dai tecnici. Ma i commercianti della Capitale si ribellano.

Perdite dal 50 al 70 per cento

La Fipe Confcommercio di Roma fa una stima delle perdite per i ristoranti della Capitale. Salterà, su base settimanale, il 70 per cento degli incassi dei ristoranti e il 50 per cento dei fatturati di bar e altre attività di ristorazione: per una perdita media stimata in 35 milioni di euro a settimana. Anche per la Fiepet Confesercenti il danno sull'economia locale è ingente. Secondo i calcoli, la perdita si aggirerà intorno ai 100 milioni di euro di fatturato, tenendo conto dei maggiori incassi che si registrano in primavera e nei giorni delle festività pasquali. 

I ristoratori chiedono indennizi

Il direttore di Confcommercio Roma, Romolo Guasco, chiede «che le istituzioni, sia locali sia nazionali, mettano in campo tutte le misure possibili per consentire alle imprese di non scomparire per sempre». In particolare domanda «indennizzirinvio delle scadenze fiscali, annullamento di alcuni pagamenti come la Tari» e «un intervento sulla società immobiliari per la gestione dei pagamenti degli affitti a garanzie coperte da fondi pubblici per le aziende che presto si troveranno senza liquidità. In particolare, sul centro storico di Roma». Anche perché le attività commerciali sono in ginocchio. «Nel Lazio – indica il presidente della Confesercenti Valter Giammaria – hanno chiuso già 20 mila imprese, se si va avanti con queste restrizioni è ovvio che arriveremo a una percentuale del 30-35 per cento di imprese chiuse».

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Il Messaggero