OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Doveva essere una domenica pomeriggio come tante, trascorsa a incontrare gli amici per fare quattro chiacchiere. Invece per l'uomo di 34 anni, originario dello Sri Lanka si è trasformata in un incubo. Prima la lite con un connazionale, poi l'aggressione e il ferimento alla gola, infine il trasporto al San Camillo e la corsa contro il tempo dei medici in camera operatoria per salvargli la vita. È successo ad Acilia in via Amedeo Bocchi, una lunga strada con le palazzine di edilizia popolare da una parte e quelle private dall'altra, la chiesa, gli impianti sportivi, l'ufficio postale e i pochi negozi aperti che ancora resistono ai contraccolpi della crisi. Ma soprattutto il parchetto, dove la comunità cingalese è solita riunirsi per trascorrere momenti di svago e praticare sport. Tra questi il più gettonato è senza dubbio il cricket, con la nazionale cingalese proprio in questi giorni impegnata in India dove si disputano i mondiali. E forse proprio al termine di una partita è esplosa la lite o per motivi legati a questa è esplosa la lite.
Erano le 5 di pomeriggio, infatti, e l'uomo si trovava con alcuni amici. All'improvviso gli si è avvicinato il connazionale, suo coetaneo, che aveva già visto qualche volta nella zona, completamente ubriaco e su di giri. I due hanno iniziato a discutere. Qualche parola di troppo, magari una battuta mal interpretata, una divergenza sui componenti della squadra e l'aggressore è diventato una furia inarrestabile.
La vittima ha cercato di calmarlo, di farlo ragionare, ma l'effetto dell'alcol ha avuto la meglio sul coetaneo che ha inveito contro il poveretto spintonandolo e picchiandolo. Inutili i tentativi di difendersi da parte della vittima. Poi all'improvviso l'aggressore ha tirato fuori dalla tasca un paio di forbici e si è gettato sul connazionale ferendolo profondamente alla gola e facendolo cadere a terra in un lago di sangue. Una scena cruenta davanti agli occhi terrorizzati dei passanti che hanno immediatamente chiamato il 112 (numero unico di emergenza), raccontando quello che stava succedendo. In pochi minuti i medici dell'Ares 118 sono arrivati sul posto per soccorrere il ferito. Le sue condizioni, apparse immediatamente serie, hanno reso necessario il trasferimento all'ospedale San Camillo di Roma dove è stato immediatamente operato.
LA TESTIMONIANZA
L'uomo è stato accompagnato all'ospedale Giovan Battista Grassi a Ostia per essere sottoposto a sedazione a causa del profondo stato di agitazione dove è costantemente piantonato. Appena i medici lo consentiranno, l'aggressore verrà trasferito in carcere. «È successo tutto in una manciata di minuti raccontano alcuni residenti abbiamo sentito urlare e ci siamo affacciati dalla finestra. Non abbiamo capito subito che si era trattato di un'aggressione perché casa nostra non è vicinissima dal punto preciso della lite. Poi le sirene dell'ambulanza e quelle dei carabinieri, ma solo in serata, parlando con alcuni vicini, abbiamo saputo cosa era effettivamente accaduto. Speriamo che quel poveretto ce la faccia». Leggi l'articolo completo suIl Messaggero