Roma, accoltellato sul bus per un pezzo di prosciutto: arrestato per tentato omicidio in via Nazionale

Lite tra un egiziano e un italiano, panico nel cuore della Capitale

Roma, accoltellato sul bus per un pezzo di prosciutto: arrestato per tentato omicidio in via Nazionale
Prima la lite furibonda sul bus, poi la discussione proseguita all'esterno alla fermata di via Nazionale, infine la lama che spunta all'improvviso da una tasca e che per...

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Prima la lite furibonda sul bus, poi la discussione proseguita all'esterno alla fermata di via Nazionale, infine la lama che spunta all'improvviso da una tasca e che per poco non taglia di netto la giugulare a Hassan, un clochard egiziano di 33 anni. L'uomo crolla a terra in una pozza di sangue, l'altro, il suo aggressore si dilegua svicolando tra i "serpentoni" di turisti a passeggio, infilandosi per i vicoli del Rione Monti. I due, entrambi senzatetto, si stavano contendendo un pezzo di prosciutto. E per quel pezzo di prosciutto l'egiziano per poco non stava per morire. L'aggressore, un italiano di 52 anni conosciuto come "Gigi" è stato poi rintracciato e sottoposto a fermo da parte dei carabinieri della Compagnia Roma Centro dopo un'indagine lampo.

 

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Ma torniamo ai fatti. Gigi si accorge della prelibatezza di cui l'egiziano è riuscito a entrare in possesso. Salito sul bus a Termini ha iniziato a compulsare lo straniero: «Dai, dammene un po'», fino a pretenderlo. Tutti e due sono sotto l'effetto dell'alcol. L'egiziano è perentorio: «Non se ne parla, il prosciutto è mio». La lite scoppia in mezzo ai turisti. Un testimone, in particolare, osserva la scena e assiste anche al secondo round, quello all'angolo con via Milano. I due senzatetto vengono alle mani. Secondo quanto ricostruito dai militari della stazione Quirinale, Gigi estrae fulmineo un taglierino e inizia a sferrare colpi contro l'egiziano. I primi fendenti non vanno a segno ma l'ennesimo finisce per incidere un taglio profondo tra il collo e la spalla. A quel punto il 33enne si accascia sull'asfalto. Gigi scappa via, ma subito quando i carabinieri arriveranno sul posto, verrà data loro una prima descrizione sommaria del ricercato.

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Dove è avvenuta l'aggressione non ci sono telecamere, nemmeno il bus ne era dotato. I carabinieri hanno scandagliato, però, le immagini registrate dalle videocamere disseminate per Monti, individuando alcuni profili comparabili con il fuggitivo tramite il sistema di riconoscimento facciale elettronico. In pratica, è uscita fuori una possibile corrispondenza tra il profilo del 52enne - che annovera precedenti per rissa e resistenza a pubblico ufficiale - e l'immagine catturata in un frame. Non solo. L'immagine viene riconosciuta anche dal testimone chiave. I carabinieri, con l'aiuto dei colleghi dello scalo Termini, avviano le ricerche in tutti i luoghi solitamente frequentati dai clochard a Roma. Finché l'altro giorno non individuano il 52enne al Colle Oppio. Anche l'egiziano, dapprima impossibilitato a parlare per via della convalescenza, indica in "Gigi" il suo aggressore. A quel punto per l'italiano è scattato il fermo per il tentato omicidio, portato in carcere a Regina Coeli, il gip ha convalidato la misura.
 

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Il Messaggero