Sono stati identificati e portati in caserma dai carabinieri della compagnia di Monterotondo, gli altri tre componenti della banda, che venerdì 26 aprile si sono introdotti...
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La posizione di quelli che i carabinieri ritengono possano essere i suoi complici, è ora al vaglio degli inquirenti. I tre componenti della banda di cui farebbe parte il ragazzo rimasto ferito da uno dei cinque colpi esplosi da Pulone con la sua Glock 21 regolarmente detenuta - che ora è indagato per eccesso colposo di legittima difesa - sono stati rintracciati dai carabinieri di Monterotondo, diretti dal capitano Salvatore Ferraro, che in questi giorni hanno effettuato controlli a tappeto su tutto il territorio. Al setaccio non solo la zona in cui è avvenuto il tentativo di furto, ma anche a Roma. E infatti i tre sospettati sono stati trovati in zona Borghesiana. E’ qui che vivono.
LE INDAGINI
I militari hanno continuato a lavorare incessantemente in questi giorni per chiudere il cerchio. Attraverso le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, l’individuazione della macchina che sarebbe stata utilizzata per la rapina e le intercettazioni, sono riusciti a scovarli e a portarli in caserma dove sono stati ascoltati tutta la notte, per cercare di ricostruire quanto accaduto. Nelle prossime ore la procura di Tivoli valuterà quali provvedimenti adottare nei loro confronti. «Poteva andare diversamente – ha commentato giovedì su La7 a Piazza Pulita, Andrea Pulone, che era in casa con la sua fidanzata quando i ladri sono entrati nella sua abitazione – ed essere l’ennesimo episodio di cronaca in cui c’era un ragazzo massacrato di botte e una ragazza violentata da una banda che fa colpi simili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero