Aggressioni dopo il Lazio Pride di sabato scorso. Un messaggio intimidiatorio e la foto di un cappio sono comparsi sulla bacheca Facebook di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Marrazzo annuncia denuncia per la propria vicenda personale, «sperando che questa volta le forze dell'ordine risalgano all'autore. Inoltre, do la mia solidarietà e sostegno alla famiglia, che ha ricevuto la vile aggressione. Li incontrerò a breve per capire come sostenerli. Mi spiace molto per il piccolo che a soli 10 anni ha dovuto assistere ad una scena così brutta e mi auguro che tutte le forze politiche esprimano solidarietà alla famiglia. Ci sono purtroppo anche altri episodi di aggressioni verbali che ci sono stati riferiti e su cui cercheremo di fare chiarezza. Ostia ha dimostrato di essere contro le mafie e contro l'omofobia - conclude Marrazzo - e questi episodi non ci fermeranno nella lotta per la parità dei diritti e con il Lazio Pride».
«Esprimo tutta la mia solidarietà umana e politica a Fabrizio Marrazzo per le minacce ricevute su Facebook e alle persone che sono state aggredite sabato scorso durante il Lazio Pride di Ostia», scrive in una nota Patrizia Prestipino, deputata del Partito Democratico. «Spiace dover commentare e condannare, ancora una volta, gravi episodi di intimidazioni e minacce rivolte all'amico Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ed a persone - in questa circostanza addirittura famiglie - che partecipano a manifestazioni contro l'omofobia o ai Pride che si svolgono, sempre pacificamente e nel rispetto della legge, in Italia», dichiara in una nota la deputata di Fi, Renata Polverini. «Evidentemente non facciamo abbastanza - come legislatori e politici - per tutelare la libertà di opinione, di manifestazione e di orientamento sessuale, culturale o politico in un Paese dove, ahimè, l'intolleranza verso chi si percepisce diverso da noi e, soprattutto, la violenza verbale sembrano essere diventate la normalità, non solo nei social media».
Il Gay Center denuncia anche un altro caso. «Un altro episodio di omotransfobia nel Lazio in pochi giorni.
Il Messaggero