Famiglia aggredita dopo il Lazio Pride. Il portavoce Marrazzo: «E contro di me la foto di un cappio»

Un'immagine del Lazio Pride
Aggressioni dopo il Lazio Pride di sabato scorso. Un messaggio intimidiatorio e la foto di un cappio sono comparsi sulla bacheca Facebook di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay...

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Aggressioni dopo il Lazio Pride di sabato scorso. Un messaggio intimidiatorio e la foto di un cappio sono comparsi sulla bacheca Facebook di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center e tra gli organizzato dell'evento a cui hanno preso parte oltre 20mila persone. «Autore del messaggio è un profilo ora cancellato con il nome Italo Milani, probabilmente un profilo fake», riporta una nota del Gay Center. «Purtroppo alla fine del Pride di Ostia - dice Marrazzo - una famiglia che aveva partecipato con la propria figlia lesbica di soli 15 anni, è stata avvicinata da un gruppo che l'ha aggredita verbalmente gridando continue offese per diversi minuti fra cui viva i fasci, viva Mussolini, a morte tutti i froci!. Ad assistere alla aggressione anche il figlio di un'altra famiglia presente, di soli 10 anni, che è rimasto spaventato e traumatizzato per diverse ore, che ha pianto per diverse ore. Una bellissima giornata che ha visto oltre 20 mila persone per i diritti delle persone Lesbiche, Gay e Trans ad ostia - continua Marrazzo - ci mostra quanto lavoro dobbiamo ancora fare per abbattere il pregiudizio e violenze».


Marrazzo annuncia denuncia per la propria vicenda personale,
«sperando che questa volta le forze dell'ordine risalgano all'autore. Inoltre, do la mia solidarietà e sostegno alla famiglia, che ha ricevuto la vile aggressione. Li incontrerò a breve per capire come sostenerli. Mi spiace molto per il piccolo che a soli 10 anni ha dovuto assistere ad una scena così brutta e mi auguro che tutte le forze politiche esprimano solidarietà alla famiglia. Ci sono purtroppo anche altri episodi di aggressioni verbali che ci sono stati riferiti e su cui cercheremo di fare chiarezza. Ostia ha dimostrato di essere contro le mafie e contro l'omofobia - conclude Marrazzo - e questi episodi non ci fermeranno nella lotta per la parità dei diritti e con il Lazio Pride».

«Esprimo tutta la mia solidarietà umana e politica a Fabrizio Marrazzo per le minacce ricevute su Facebook e alle persone che sono state aggredite sabato scorso durante il Lazio Pride di Ostia», scrive in una nota Patrizia Prestipino, deputata del Partito Democratico. «Spiace dover commentare e condannare, ancora una volta, gravi episodi di intimidazioni e minacce rivolte all'amico Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ed a persone - in questa circostanza addirittura famiglie - che partecipano a manifestazioni contro l'omofobia o ai Pride che si svolgono, sempre pacificamente e nel rispetto della legge, in Italia», dichiara in una nota la deputata di Fi, Renata Polverini. «Evidentemente non facciamo abbastanza - come legislatori e politici - per tutelare la libertà di opinione, di manifestazione e di orientamento sessuale, culturale o politico in un Paese dove, ahimè, l'intolleranza verso chi si percepisce diverso da noi e, soprattutto, la violenza verbale sembrano essere diventate la normalità, non solo nei social media
»


Il Gay Center denuncia anche un altro caso. «Un altro episodio di omotransfobia nel Lazio in pochi giorni. Sabato a poche ore dal Lazio pride, a Latina, Elia stava uscendo dal lavoro in compagnia della sua ragazza quando trova sul vetro posteriore della sua auto una frase intimidatoria
trans di m... muori. Il caso é stato segnalato a Gay Help Line 800713713 che, con Arcigay Latina, ha tempestivamente provveduto a mettersi in contatto con il ragazzo con il quale valuteranno le azioni a sua tutela da intraprendere. É evidente che sui territori del Lazio è ancora tanto il lavoro da fare. Pertanto risulta sempre più importante una legge a supporto delle vittime lesbiche, gay e trans». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero