Covid nel Lazio, D’Amato: «Lunedì l’immunità di gregge»

Covid nel Lazio, D’Amato: «Lunedì l’immunità di gregge»
La data è storica, da segnare sul calendario: lunedì prossimo, il 2 agosto, il Lazio taglia il traguardo della cosiddetta «immunità di gregge»....

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La data è storica, da segnare sul calendario: lunedì prossimo, il 2 agosto, il Lazio taglia il traguardo della cosiddetta «immunità di gregge». Oltre il 70% degli adulti avrà completato il ciclo vaccinale anti-Covid, con prima e seconda dose. L’annuncio è dell’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato: «Saremo la prima regione d’Italia a centrare l’obiettivo - spiega al Messaggero - in anticipo rispetto a quanto avevamo programmato». Alla Pisana contavano di raggiungere quota 70% per l’8 agosto. Anche grazie all’«effetto Green Pass», i tempi si sono accorciati. Prima il dibattito e poi l’annuncio del governo sul lasciapassare per accedere a ristoranti, bar e concerti, ha prodotto l’ultima spinta. Solo dal 22 al 26 luglio, nei 5 giorni successivi alle parole di Draghi («l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire»), il portale della Sanità laziale ha registrato 150mila prenotazioni. E la scia di adesioni ha investito anche i medici di base, sfiorando quota 180mila nuovi appuntamenti.

Lazio, immunità di gregge vicina


Qualche numero: nel Lazio oggi il 67% della popolazione adulta (3.260.796 persone) ha completato la profilassi. La linea d’arrivo del 70% è davvero a un passo e dovrebbe tenere basso il livello dei ricoveri, evitando che gli ospedali siano investiti da una quarta ondata. Ma con la variante Delta che galoppa - riguarda ormai 8 casi su 10 - e le altre mutazioni in circolazione, scavallare quella soglia non è sinonimo di tana libera tutti. Anche perché la copertura vaccinale non è ancora omogenea in tutte le fasce d’età. Nella maxi-categoria degli over 70, quasi il 90% ha ricevuto la doppia iniezione, con punte del 94% tra gli ultra-ottantenni (più il 3% che aspetta il richiamo) e dell’89% tra i 70enni.

 

 


Nella fascia dei 50-59 anni invece il 19% non ha mai ricevuto nemmeno la prima puntura, anche tra i 60-69enni è quasi il 12%. Queste persone, più a rischio ricovero in caso di infezione, sono l’obiettivo principale dell’opera di convincimento affidata ai medici di famiglia.


I RAGAZZI


Tra i giovani, che rappresentano oltre l’80% dei nuovi positivi, quota 70% è abbastanza lontana, anche perché le prenotazioni sono state aperte per ultime dalle Asl: nella fascia 30-39 anni, il 36% non si è mai vaccinato, mentre il 40% ha completato il ciclo vaccinale e il restante 24% deve fare il richiamo. Tra i 20-29enni, il 36% non ha ricevuto neanche una dose, il 31% solo la prima. Tra i minori, la campagna deve ancora entrare nel vivo: nella fascia 12-19 anni, il 60% non è stato vaccinato nemmeno con una puntura.
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Il Messaggero