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I FATTI
Il diciassettenne è stato portato in Comunità, mentre al diciottenne sono stati concessi gli arresti domiciliari: entrambi sono accusati di tentato omicidio e lesioni. La sorte del ladro ha avuto in seguito un epilogo tragico: il 16 febbraio Larlry Ouarby è stato trovato morto assiderato. Infatti, eludendo la sorveglianza del personale, si era allontanato dalla casa di cura di Anzio dove stava seguendo la riabilitazione motoria necessaria dopo il pestaggio e lo avevano ritrovato privo di vita il mattino dopo nel giardino della struttura sanitaria.
Attraverso l'esame dei tabulati telefonici è stato così possibile accertare che il minorenne, forse impaurito, dopo aver aggredito Larlry Ouarby insieme all'amico diciottenne aveva telefonato alla sorella chiedendole di dare l'allarme. Esaminando le registrazioni delle telecamere di controllo di alcune attività commerciali, gli investigatori hanno potuto ricostruire i momenti che hanno preceduto l'aggressione. In un filmato si vede il diciassettenne che cammina lungo viale Marconi in direzione di via Ardeatina dove incontra due amici davanti ad un ristorante. Poco dopo il gruppetto è tornato indietro, sempre lungo viale Marconi. Percorsi circa duecento metri dalla rotonda dell'Ardeatina, passando davanti al bar Cannatà proprio nel momento in cui il ladro stava sgattaiolando da sotto la saracinesca del bar che aveva appena forzato e lasciato semiaperta per introdursi nel locale. Aveva rubato il denaro della cassa.
LA RICOSTRUZIONE
Per l'uomo era il terzo furto che metteva a segno quella sera ad Anzio. Infatti, sempre lungo la stessa strada, aveva già colpito e svaligiato il panificio "Gli Sfizi del forno", ma anche il negozio di abbigliamento "Piume". Quandoperò lo straniero è uscito dal bar ha subito incrociato i ragazzi. I tre amici hanno subito capito che si trattava di un ladro: la saracinesca dopotutto è stata forzata, l'uomo ha uno zainetto con la refurtiva e una torcia elettrica accesa. Forse hanno cercato di fermarlo, ma la situazione è presto degenerata. Invece di dare l'allarme, i giovani hanno deciso di farsi giustizia da sé.. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero