Tracciami e tappami, Graziella Viviano, la mamma di Elena Aubry, la giovane motociclista morta a maggio in un incidente sulla via Ostiense costellata di dossi e radici, non si...
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Da quando, a fine giugno, Graziella Viviano ha lanciato la sua iniziativa, i cerchi gialli (a volte verdi) sono comparsi uno dopo l'altro sulle strade di Roma: dall'Appio Latino ai Parioli, da Settebagni a Cinecittà. Il tam tam non si ferma. Scrive Cristian sulla sua pagina Fb: «Alla maratona di Atene indosserò una maglia con le strisce gialle per fermare la mattanza», buche cerchiate sono apparse a Latina e anche nel Nord Italia. «Gli italiani sono splendidi, ne ero convinta, tante gocce insieme fannoun mare potente», dice Graziella. Una giovane filmaker, Alessandra, studentessa del Copernico ha condiviso un video su Fb in cui la si vede acquistare la bomboletta spray per 3 euro e andare in strada a segnalare le buche: «Se qualcuno mi vuole multare perché ho imbrattato la strada, sa dove cercarmi». Graziella, però, spiega che non serve sfidare le forze dell'ordine, «perché la motivazione, ossia l'evidenziare un pericolo, annulla un'eventuale multa» e aggiunge: «I vigili, le forze dell'ordine se vedono una vecchietta cerchiare una buca con la vernice, magari per salvare il nipote in motorino, non la ostacolino, piuttosto veglino come angeli perché non corra pericoli. Questa non è una battaglia contro le istituzioni o contro la politica, ma contro la morte». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero