Il 10 dicembre è la Giornata mondiale dei diritti umani. L’artista Fabio Saccomani, toccato nel profondo dalle numerose morti in mare di questi anni, ha deciso di...
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«Non volevo fosse un monumento a se stante, distante – ricorda Saccomani ai microfoni de www.ilmessaggero.it -. Desideravo fosse un ricordo vissuto nel quotidiano, da chi passeggia per il quartiere». I nomi sono invisibili per la maggior parte del tempo, ma grazie ad una vernice idrorepellente tornano a mostrarsi quando reagiscono con l’acqua. Nei giorni di pioggia emergono come fossero un messaggio di memoria e celebrazione.
«La lista è redatta a partire dal 1993 ed è in continuo aggiornamento», sottolinea Saccomani, che ha coprodotto il monumento funebre insieme a MarteLive 2019, sezione Arti Visive. I passanti, camminando sulla strada bagnata dalla pioggia, si trovano costretti a calpestare le scritte, che diventano reali. Questo palesarsi, veicolato dall’acqua che richiama il mare, dove la maggior parte di queste persone è annegata, consente di far parlare i nomi, stravolgendo il senso del luogo e tenendo viva l'attenzione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero